
L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che avanza lentamente, e spesso i primi sintomi passano inosservati. Secondo una ricerca pubblicata su Alzheimer’s Disease and Associated Disorders, uno dei campanelli d’allarme potrebbe emergere in un momento quotidiano e apparentemente banale: mentre ci si fa la doccia.
Gli studiosi hanno osservato che, in alcuni soggetti nelle fasi iniziali della malattia, il gesto di lavarsi diventa complicato. Non si tratta solo di dimenticare di fare la doccia, ma di perdere la sequenza logica delle azioni necessarie: aprire l’acqua, regolare la temperatura, insaponarsi, risciacquarsi.
Il team di ricerca ha monitorato un gruppo di pazienti con declino cognitivo lieve e ha scoperto che difficoltà come confusione nell’uso dei rubinetti, dimenticanza di parti del corpo da lavare o disorientamento sul tempo trascorso sotto l’acqua possono essere indicatori precoci della malattia.
Questi problemi derivano dal fatto che l’Alzheimer compromette progressivamente le aree cerebrali deputate alla pianificazione e all’esecuzione di azioni complesse (funzioni esecutive).
La doccia è un’attività che richiede una serie di passaggi ordinati e coordinati. Anche se per una persona sana è un’azione automatica, in chi inizia a sviluppare l’Alzheimer può diventare un compito difficile perché:
Quando queste funzioni iniziano a vacillare, le difficoltà possono emergere proprio in attività quotidiane complesse come lavarsi.
Un’altra ricerca, condotta dalla Mayo Clinic, suggerisce che anche il senso dell’olfatto può rivelare i primi segni di Alzheimer.
In questo studio, 647 partecipanti sono stati seguiti per oltre 8 anni. Sono stati sottoposti a un test olfattivo (Brief Smell Identification Test – BSIT) per riconoscere odori come sapone, cuoio, lillà, fumo, gas, rosa, ciliegia, chiodi di garofano, fragola, mentolo, ananas e limone.
Il dottor Devanand spiega che combinare questo test con un esame cognitivo semplice può offrire previsioni affidabili sul rischio di Alzheimer, paragonabili a quelle ottenute con strumenti più costosi come la risonanza magnetica cerebrale.
Gli esperti sottolineano che un singolo episodio non è motivo di allarme, ma se le difficoltà nella gestione della doccia si ripetono, è consigliabile parlarne con un medico o uno specialista in neurologia.
Riconoscere i sintomi precoci può fare la differenza, perché una diagnosi tempestiva permette di avviare trattamenti e strategie per rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità della vita.
Conclusione:
Anche un gesto semplice come la doccia può nascondere informazioni preziose sullo stato di salute del cervello. Osservare i cambiamenti nelle abitudini quotidiane e nella gestione di attività apparentemente automatiche è un passo importante per individuare l’Alzheimer nelle sue fasi iniziali.