Processo Smog, a Torino inizia la causa-speranza per i cittadini sulla qualità dell’aria: imputati gli ex amministratori

Il comitato Torino Respira oggi in tribunale si costituisce parte civile nel cosiddetto “Processo Smog”: avvocati e cittadini contestano ex amministratori della città e della Regione di aver fatto poco per contrastare l’inquinamento dell’aria, che avrebbe causato malattie e morti.
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Francesco Castagna 18 Giugno 2024

Ci sono alcuni giorni in cui la speranza dei cittadini si fa sentire più di altri. Il 18 giugno a Torino inizia il processo penale nei confronti degli ex amministratori della città e della Regione Piemonte. La causa è stata intentata dal Comitato Torino Respira, il Presidente dell'organizzazione, l'avvocato Mezzalama, aveva presentato un esposto nei confronti degli amministratori pubblici comunali e regionali che dal 2015 al 2019 sono stati responsabili del rispetto alla tutela della qualità dell’aria della città di Torino. È il primo processo di questo tipo in Italia, perché degli amministratori saranno giudicati a livello penale per il reato di inquinamento ambientale colposo, un tipo di pena che è stata introdotta in Italia per tutelare maggiormente l'ambiente.

Nello specifico, agli imputati si contesta di "non avere adottato misure efficaci per evitare il continuo sforamento dei limiti di concentrazione degli inquinanti nell’aria stabiliti dalla legge, sforamenti che hanno determinato, secondo i consulenti tecnici della Procura della Repubblica, oltre mille morti premature e numerosi ricoveri ospedalieri".

Cos'è il reato di inquinamento ambientale colposo

A partire dal 2015 sono stati introdotti nuovi delitti a salvaguardia dell'ambiente nel codice penale. Si tratta della legge n.68 del 2015, secondo cui, nel caso specifico, è prevista la responsabilità amministrativa dell'ente anche in relazione alla commissione da parte dei suoi dipendenti dei nuovi delitti contro l'ambiente. Stiamo parlando di sei nuovi delitti:

  • inquinamento ambientale;
  • disastro ambientale;
  • traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività;
  • impedimento del controlloomessa bonifica;
  • ispezione di fondali marini.

I danni sulla salute

Sulla correlazione tra inquinamento dell'aria e danni sulla salute delle persone è intervenuta la Dott.ssa Simona Ferrero dell'ospedale Molinette di Torino: "Esistono forti evidenze scientifiche che dimostrano che l'inquinamento atmosferico danneggia gravemente la nostra salute, anche quando respiriamo basse concentrazioni di inquinanti. L'OMS nel 2021 ha ridotto i limiti di soglia pericolosi per la nostra salute". Per questo motivo, spinto dalla frustrazione di un padre che non voleva vedere crescere i propri figli in una città inquinata, l'Avv. Mezzalama ha fondato Torino Respira.

L'udienza "Processo Smog"

Del processo se ne sta occupando l'avv. Marino Careglio di Torino Respira: "Se il Tribunale di Torino deciderà di proseguire il processo, nelle udienze successive si aprirà un confronto molto importante tra accusa e difesa, con contributi di autorevoli esperti di entrambe le parti, per comprendere le ragioni del grave stato di inquinamento dell’aria di Torino, i danni alla salute provocati dallo smog e anche le eventuali responsabilità di coloro che avevano il compito di tutelare la qualità dell’aria e la salute dei cittadini. Questo approfondimento potrà rappresentare un elemento di riflessione importante anche per gli attuali e futuri amministratori pubblici".

Della scarsa qualità dell'aria a Torino ne avevamo parlato anche con Chiara, che ci aveva raccontato come fosse stata costretta a fuggire dalla città a causa delle condizioni di suo figlio. Si tratta di un processo diverso, in sede civile, ma che Chiara ha potuto portare avanti sempre grazie all'aiuto del Comitato Torino Respira. In quell'occasione, Chiara aveva esortato le famiglie a "pretendere dei cambiamenti, non arrendersi al fatto che l'esposizione all'inquinamento sia una cosa inevitabile. C'è bisogno di manifestazioni per il clima, di comitati di quartiere. In caso di mio figlio, l'esposizione cronica dava problemi immediati, ma per altri potrebbe accadere quando saranno adulti. Non te ne rendi conto subito", ci aveva detto.

Per Mezzalama, il presidente del Comitato Torino Respira, la posizione geografica della città e della Regione non possono essere più una scusa per non fare di più nei confronti delle misure ambientali. Sembra meno categorico il Direttore di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, che ci aveva spiegato come: "Con il nostro studio è stato dimostrato che, con tutte le misure che la politica sta mettendo in atto, non si riesce a superare il problema anche perché abbiamo una situazione più sfortunata dal punto di vista meteo-orografico: montagne, pianura e massa d'aria sopra che non permette di diluire gli inquinanti".