Progetti e prototipi di città galleggianti per rispondere agli effetti del Climate change: è questa la strada?

Una delle ultime città galleggianti progettate è frutto del lavoro dello studio di architettura Luca Curci Architects, ma di prototipi in fase di realizzazione ce ne sono già diversi. Viene da chiedersi se sia questo l’unico sforzo che possiamo fare per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
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Gaia Cortese 30 Gennaio 2023

Secondo quanto riportato dal documento The Effects of Climate Change curato dall'agenzia della NASA, se le emissioni di carbonio dovessero mantenere l’attuale ritmo di crescita, entro il 2100 il livello del mare aumenterà di almeno 3o centimetri, fino a raggiungere anche i 2,4 metri nei casi più estremi. Ciò significa che alcune città costiere come New York, Miami, Jakarta, Amsterdam, Hong Kong, Shanghai e Tokyo, potrebbero trovarsi sommerse dall’acqua.

Mentre (ci auguriamo) la comunità internazionale dovrebbe essere al lavoro per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, sono sempre di più gli studi di architettura che  presentano come soluzione la realizzazione di città galleggianti.

Come raccontato in questo articolo, per rispondere al problema dell’innalzamento del mare la blue tech company Oceanix ha progettato una città galleggiante pronta a sorgere (entro il 2025) di fronte alla città metropolitana di Busan, in Corea del Sud. Non solo. Lo scorso giugno 2022, la partnership pubblico- privata Dutch Dockland Maldives ha acquisito le ultime firme necessarie per avviare Maldives Floating City, una città galleggiante lagunare a 15 minuti di barca da Male' che dovrebbe garantire cinquemila unità abitative, senza compromettere la salvaguardia della barriera corallina.

Tra i progetti più recenti c'è poi quello realizzato in collaborazione con Tim Fu Design, dallo studio di architettura Luca Curci Architects che ha presentato il progetto di una città galleggiante resiliente, in grado di essere sostenibile per 50 mila abitanti.

Si chiama Floating City e punta ad essere una città a impatto energetico zero. Non solo aree verdi, giardini verticali e un sistema di trasporti 100 per cento green, ma anche sistemi di dissalazione delle acque marine e impianti che consentano l’accumulo energia.

Sulla Terra due persone su cinque vivono entro 100 km dalla costa e il 90 per cento delle più grandi città del mondo temono l'innalzamento del livello del mare.

Floating city si presenta come un insieme di piattaforme galleggianti interconnesse e alimentate interamente da energia rinnovabile proveniente da diversi fonti, a partire dall’impiego di moderni vetri fotovoltaici in grado di fornire energia agli edifici realizzati sull’isola.

Dal punto di vista più sociale e residenziale, l’innovativa piattaforma galleggiante sarà collegata, via acqua e aria, a tutte le altre piattaforme su cui sorgono diversi uffici, dipartimenti governativi, strutture sanitarie e istituzioni educative, compresi tutti i livelli di scuole e università.

La presentazione ufficiale del progetto Floating City avverrà dal 20 maggio al 26 novembre 2023, in occasione della Biennale di Architettura 2023 “Il laboratorio del futuro”, negli spazi di Palazzo Albrizzi-Capello e in altri prestigiosi spazi espositivi di Venezia.