
La Comunità scientifica l'ha chiamato A23a e per comprendere bene quanto è imponente bisogna per forza fare un paragone. L'iceberg più grande del mondo è circa il doppio della superficie di Londra. Si parla di quasi 4000 Kmq di area, mentre il suo spessore è di circa 400 metri. Il fatto che la più grande massa di ghiaccio del Pianeta si sia staccata dall'Antartide non deve far preoccupare perché quel che è accaduto il 24 novembre del 2023 era già accaduto nel lontano 1986. Infatti A-23a si era già staccato 37 anni fa, incagliandosi poi nel fondale del Mare di Weddell, a Nord-Ovest e diventando di fatto un'isola di ghiaccio. E pensa poi che anche nel 2020 si registrarono i suoi primi movimenti, mentre solamente di recente ha aumentato la sua velocità di spostamento. Con molta probabilità potrebbe superare a breve la punta settentrionale della Penisola Antartica e potrebbe raggiungere l'isola di Joinville, uno dei punti più vicini all'estremo dell'America del Sud.
A osservare questo fenomeno naturale è stata l'organizzazione britannica British Antarctic Survey che ha pubblicato sui social alcune immagini catturate dal satellite europeo Sentinel-1, di Copernicus (Agenzia Spaziale Europea e dalla Commissione Europea).
Ora, la motivazione del perché la massa di ghiaccio si sia spostata non è collegabile all'aumento delle temperature che si è registrato in questi ultimi mesi (oltre i +2 gradi centigradi di riscaldamento globale), ma è collegabile al fatto che, dopo 37 anni, l'ancoraggio al fondale del Mare di Weddell è diminuito. Inoltre il movimento accelerato è dovuto ai venti e alle correnti oceaniche che lo stanno spostando verso la Georgia del Sud. Il rischio è che A23a possa collidere con l'isola e questo potrebbe causare problemi ai milioni di foche, pinguini e altri uccelli marini che si riproducono sull'isola. La grande massa di A23a potrebbe infatti impedire le normali rotte di foraggiamento degli animali, che non potrebbero così nutrire adeguatamente i propri piccoli. Ovviamente ricercatori e scienziati stanno monitorando lo spostamento e quanto detto prima resta solo una preoccupazione e non una certezza. Certezza, invece, è che oltre al fatto che lo spostamento non è dovuto alla crisi climatica, questo potrebbe essere una buona notizia anche per l'ecosistema marino.
Quando queste grandi masse di acqua solida si sciolgono, infatti, rilasciano la polvere minerale che è si ritrova all'interno della massa di ghiaccio. Questa polvere è fonte di nutrimento per gli organismi che costituiscono la base delle catene alimentari oceaniche.