Quali effetti avrà il distacco dall’Antartide dell’iceberg più grande della Terra sull’ecosistema marino?

Il suo distacco dall’Antartide non è una novità, è un fenomeno naturale e quindi non è causato dall’aumento delle temperature registrato in questi mesi. Inoltre il fatto che la più grande massa di ghiaccio della Terra si stia spostando potrebbe essere una buona notizia per gli oceani e tutti gli esseri viventi. Ecco perchè.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Mattia Giangaspero 27 Novembre 2023

La Comunità scientifica l'ha chiamato A23a e per comprendere bene quanto è imponente bisogna per forza fare un paragone. L'iceberg più grande del mondo è circa il doppio della superficie di Londra. Si parla di quasi 4000 Kmq di area, mentre il suo spessore è di circa 400 metri. Il fatto che la più grande massa di ghiaccio del Pianeta si sia staccata dall'Antartide non deve far preoccupare perché quel che è accaduto il 24 novembre del 2023 era già accaduto nel lontano 1986. Infatti A-23a si era già staccato 37 anni fa, incagliandosi poi nel fondale del Mare di Weddell, a Nord-Ovest e diventando di fatto un'isola di ghiaccio. E pensa poi che anche nel 2020 si registrarono i suoi primi movimenti, mentre solamente di recente ha aumentato la sua velocità di spostamento. Con molta probabilità potrebbe superare a breve la punta settentrionale della Penisola Antartica e potrebbe raggiungere l'isola di Joinville, uno dei punti più vicini all'estremo dell'America del Sud. 

A osservare questo fenomeno naturale è stata l'organizzazione britannica British Antarctic Survey che ha pubblicato sui social alcune immagini catturate dal satellite europeo Sentinel-1, di Copernicus (Agenzia Spaziale Europea e dalla Commissione Europea).

Ora, la motivazione del perché la massa di ghiaccio si sia spostata non è collegabile all'aumento delle temperature che si è registrato in questi ultimi mesi (oltre i +2 gradi centigradi di riscaldamento globale), ma è collegabile al fatto che, dopo 37 anni, l'ancoraggio al fondale del Mare di Weddell è diminuito. Inoltre il movimento accelerato è dovuto ai venti e alle correnti oceaniche che lo stanno spostando verso la Georgia del Sud. Il rischio è che A23a possa collidere con l'isola e questo potrebbe causare problemi ai milioni di foche, pinguini e altri uccelli marini che si riproducono sull'isola. La grande massa di A23a potrebbe infatti impedire le normali rotte di foraggiamento degli animali, che non potrebbero così nutrire adeguatamente i propri piccoli. Ovviamente ricercatori e scienziati stanno monitorando lo spostamento e quanto detto prima resta solo una preoccupazione e non una certezza. Certezza, invece, è che oltre al fatto che lo spostamento non è dovuto alla crisi climatica, questo potrebbe essere una buona notizia anche per l'ecosistema marino.

Quando queste grandi masse di acqua solida si sciolgono, infatti, rilasciano la polvere minerale che è si ritrova all'interno della massa di ghiaccio. Questa polvere è fonte di nutrimento per gli organismi che costituiscono la base delle catene alimentari oceaniche.

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.