
Secondo la NASA, alcune regioni della Terra potrebbero presto diventare invivibili per l’uomo. Nell'Asia meridionale e nei Paesi affacciati sul Golfo Persico – come Iran, Kuwait e Oman – e sul Mar Rosso c’è il rischio che le soglie di tolleranza vengano superate entro il 2050 circa, mentre si prevede che lo stesso possa accadere in Cina orientale, in alcune parti del sud-est asiatico e in Brasile entro il 2070.
Ovviamente, la causa è ancora una volta il cambiamento climatico: secondo i climatologi della NASA – l’agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti – il mix di caldo e umidità estremi non permetterà più all’uomo di abitare queste regioni che ti ho appena nominato.
Già negli Stati Uniti, come dimostra lo studio, il calore estremo è stato la principale causa di morte legata a condizioni meteorologiche nel periodo che va dal 1991 al 2020. Negli ultimi 40 anni, le ondate di calore estremo sono più che raddoppiate, e la situazione è destinata a peggiorare.
Nello specifico, l’indice utilizzato dalla NASA per effettuare le proiezioni è la wet bulb temperature – la temperatura di bulbo umido – un particolare parametro che combina i livelli di calore con quelli di umidità, permettendo anche di valutare l’andamento della crisi climatica. Superata una certa temperatura di bulbo umido, la termoregolazione del corpo umano smette di essere efficiente, con gravi rischi per la salute. Si calcola che il massimo tollerabile dall’uomo sia una temperatura di 35°C di bulbo umido, per un tempo limite di sei ore, prima di incorrere in complicanze che possono portare addirittura alla morte.
“Le temperature di bulbo umido sono in aumento in tutto il mondo”, scrive la NASA. “Più fa caldo, più il nostro corpo si affatica e più abbiamo bisogno di sudare per raffreddarci. Ma l'aria umida ha meno capacità di trattenere ulteriore umidità, quindi l'acqua evapora più lentamente in ambienti umidi”.
Già nei mesi scorsi, anche il Met Office – l’agenzia meteorologica pubblica britannica – aveva lanciato l’allarme proprio per le stesse regioni, sottolineando come le zone tropicali e sud tropicali del Pianeta rischino, nel giro di pochi decenni, di diventare invivibili.
Ma nessun luogo è immune: anche i paesi che si affacciano sul Mediterraneo e gli Stati Uniti potrebbero avvicinarsi sempre di più a temperature di bulbo umido critiche per la salute dell’uomo. Ecco perché è importante che ciascuno faccia la sua parte, impegnandosi anche con piccole azioni per contrastare l'avanzare del cambiamento climatico.