
Una nuova analisi fa luce su quanto molto dello sforzo che viene attuato a livello mondiale per abbattere le emissioni di CO2 o di sostanze climalteranti passi dal G20, uno dei summit più importanti al mondo, condotto dai 20 Paesi più importanti e potenti al mondo. Infatti lo stesso G20 rappresenta l"80% delle emissioni globali e per questo motivo all'interno di questo summit i Paesi partecipanti devono collaborare per trovare una soluzione comune che serva a combattere la crisi climatica. Collaborazione che fino a ora sembra non essere avvenuta. Infatti l'analisi condotta dal think thank energetico Ember Climate indica come 5 su 20 di questi Paesi hanno addirittura aumentato i livelli di emissioni, mentre per 2 tutto è rimasto invariato. È però anche da registrare il cambio di rotta degli altri 12 membri del summit che invece sono stati in gradi di ridurre le emissioni rispetto alla prima registrazione fatta, dal G20, nel 2015.
Secondo quanto dice Ember, nel 2022, circa il 36% dell’elettricità globale è stata generata dal carbone, producendo 8.367 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio. Calcolato su base pro capite, ciò significa che la persona media in tutto il mondo ha emesso circa 1,1 tonnellate di anidride carbonica dall’energia a carbone nel 2022.
Oltre a confrontare i paesi in base alla loro quota di energia da carbone e alle emissioni totali del settore energetico, è utile considerare le emissioni su base pro capite per compensare le grandi differenze nella dimensione della popolazione e nella domanda di elettricità.
Perchè questo è importante sottolinearlo? Perchè sempre secondo i dati Ember i Paesi del G20 (esclusa l’UE come regione) emettono 1,6 tonnellate di emissioni di energia da carbone pro capite, superando quindi la media mondiale di 1,1 tonnellate di anidride carbonica.
In sostanza solo i Paesi del G20 (Ue esclusa) emettono più emissioni rispetto alla media pro capite. Questo è il motivo per il quale il G20 assume una rilevanza mondiale per le tematiche ambientali e non sempre questo viene evidenziato correttamente.
“La Cina e l’India sono spesso accusate di essere i grandi inquinatori mondiali per l’energia prodotta dal carbone”, sottolinea Dave Jones, Responsabile di Global Insights per Ember. “Ma se si tiene conto della popolazione, Corea del Sud e Australia sono i primi due responsabili di emissioni nel 2022. Essendo economie mature, dovrebbero aumentare l’elettricità rinnovabile in modo sufficientemente ambizioso e sicuro da consentire l’eliminazione graduale del carbone entro il 2030”.
Inoltre le emissioni pro capite di energia elettrica da carbone in Australia rimangono le più alte poiché continua a fare affidamento sul carbone, che costituiva il 48% della produzione di elettricità del paese (130,9 TWh) nel 2022. L’Australia inoltre non sta raggiungendo l’obiettivo del 2030 di raggiungere Quota dell’82% di energie rinnovabili nella produzione di energia entro il 2030.
C'è però da fare una precisazione su queste due Nazioni, perchè è vero che sono le prime due più inquinanti nel 2022, ma fanno parte di quelle 12 Nazioni che comunque dal 2015 provano a ridurre le stesse emissioni di sostanze climalteranti.
In Australia, le emissioni pro capite di energia da carbone sono diminuite del 26% dal 2015, spinte dalla massiccia crescita del solare e dell’eolico. Anche le emissioni della Corea del Sud sono diminuite, anche se non così velocemente. Con l’aumento della produzione di energia pulita, la Corea del Sud ha registrato un calo del 10% delle emissioni pro capite di energia da carbone tra il 2015 e il 2022.
Tuttavia, nonostante questi notevoli cali in Australia e Corea del Sud, le loro emissioni pro capite di energia da carbone rimangono molto più elevate della media mondiale.
Analizzando invece gli altri Paesi possiamo vedere che nella parte bassa della classifica (quindi chi emette meno carbone) c'è l’Argentina, seguita da Brasile, Francia e Regno Unito. L’Italia si piazza al sesto posto. Subito dopo l'Australia e la Corea del Sud invece, i Paesi più inquinanti sono la Cina e il Sud Africa.
C'è da sottolineare anche quali sono i sei Paesi che stanno aumentando le loro emissioni di carbone e sono:
Negli ultimi sette anni le emissioni pro capite di energia da carbone sono diminuite invece in:
Il Regno Unito ha registrato il calo più significativo delle emissioni pro capite di energia da carbone negli ultimi sette anni, scendendo del 93%, seguito da Francia (-63%), Italia (-50%) e Brasile (-42%). Sia in Francia che in Brasile, il calo è dovuto alla sostituzione della produzione fossile con fonti più pulite, conclude Ember.