Quanto è green il centrodestra nelle regioni in cui governa? L’analisi di Ohga

Il centrodestra non ha ancora iniziato la prova di governo a livello nazionale, ma da tempo amministra le regioni del nostro Paese. Quali sono gli investimenti sulle rinnovabili? E quali sui trasporti? Vediamolo insieme.
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Francesco Castagna 13 Ottobre 2022

Circa un mese fa, poco prima delle elezioni politiche del 25 settembre, la redazione di Ohga aveva intervistato Nicola Procaccini, Responsabile Ambiente di Fratelli d’Italia per parlare della possibile proposta sulla transizione ecologica del centrodestra. Ora il governo a guida Fratelli d'Italia si farà, con Giorgia Meloni come premier in pectore, impegnata in queste ore nella formazione della squadra di governo.

Sfumata la possibile nomina di Roberto Cingolani, voluto e apprezzato da Giorgia Meloni nell'ottica di garantire una continuità nella gestione dei fondi PNRR, spuntano -per ora- i nomi di Antonio D'Amato (ex Presidente Confindustria) e Paolo Scaroni, ex AD Enel ed ex AD Eni con precedenti giudiziari e al quale il centrodestra vorrebbe affidare un ministero ad hoc per l'energia.

Ma chi è Paolo Scaroni? La risposta è molto semplice e su questo l'indignazione corre in modo trasversale, da Calenda a Bonelli: colui che ci ha di fatto consegnato nelle mani di Gazprom (l'azienda russa che fornisce al nostro Paese il gas) nel 2006, firmando un accordo a Mosca, poi prorogato fino al 2035.

Per dare un'idea più più precisa, Scaroni durante un convegno di Confindustria Energia disse: "Abbiamo investito in modo dissennato nelle rinnovabili, eravamo ubriachi?".

Nel frattempo che i vari nodi sulle nomine vengono sciolti, è bene ricordare una cosa: il centrodestra non è alla prima esperienza di governo e amministra attualmente in 15 regioni su 20. Quali sono i risultati e quali le mancanze sui temi ambientali nelle 15?

Innanzitutto partiamo dall'Energy Renewable Report del 2022, realizzato dal Politecnico di Milano, sull'andamento delle rinnovabili nelle varie regioni italiane. Secondo il documento, a fine 2021 la potenza installata da rinnovabili è pari a 60,58 GW. Le regioni del Nord sono avanti rispetto al Centro e al Mezzogiorno (48% del totale installato). L'unica regione che fa eccezione al Sud è la Puglia, con il 10% del parco installato.

Fonte Terna – Energy Renewable Report 2022
Fonte Terna – Energy Renewable Report 2022

Marche – Francesco Acquaroli

Esponente di punta a livello territoriale e vanto di Giorgia Meloni, Acquaroli è presidente della Regione Marche dal 2020. La sua amministrazione per il centrodestra è un modello, un esempio da attuare anche a livello nazionale e nelle altre regioni. Una nota positiva è che la giunta delle Marche, che amministra una regione che era già sopra gli obiettivi previsti nella RED I, per la percentuale di energia consumata proveniente da fonti rinnovabili, ha emanato per l’assegnazione di 3 milioni di euro di contributi alle imprese e a comunità energetiche rinnovabili (CER).

Manca però ancora l'attuazione di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici e un piano straordinario nazionale per la sicurezza ambientale. Su questo punto la giunta è in netto ritardo. L'assenza di uno strumento così importante è diventata più palese nel momento in cui le Marche sono state sottoposte a una tragica alluvione, che ha distrutto case ed edifici e provocato morti.

Il Presidente Acquaroli crede che “sia giunto il momento di attrezzarci tutti ad affrontare eventi ‘fuori scala’ e superare la frammentazione delle competenze. Credo che non ci sia altra via che quella di mettere in campo un Piano straordinario nazionale che punti, con risorse adeguate e una visione integrata e sinergica, sulla prevenzione dei rischi idrogeologici". Un intervento tardivo che non possiamo più permetterci.

Sicilia – Nello Musumeci (bilancio del pre-elezione di Renato Schifani)

Un'altra regione governata finora dal centrodestra è stata la Sicilia di Musumeci, che ha passato il testimone a Renato Schifani. Purtroppo la regione Sicilia è sempre stata caratterizzata da un pessimo sistema di trasporti. Sul tema, la giunta Musumeci afferma di aver avviato un rinnovamento della flotta siciliana, con 25 nuovi treni elettrici attestandosi come seconda Regione italiana per la tempestività di questo materiale rotabile, e 10 treni bimodali, diesel-elettrico, che vogliamo utilizzare in tutte le tratte più disagiate: Palermo-Agrigento, Trapani-Castelvetrano, Siracusa-Ragusa.

Ma si tratta per l'appunto di un'operazione di rinnovamento che, seppur giusta, ci sembra da considerare nella normale amministrazione delle cose.
La Sicilia invece viene privata dell'ultimo suo treno Frecciabianca, la giunta in collaborazione con il governo centrale e Trenitalia non è riuscita a garantire il servizio che collegava l'intero territorio. I siciliani e i turisti non lo prendevano più perché il servizio era scadente, troppo lento e la rete ferroviaria era in pessime condizioni.

Le testimonianze dei passeggeri stridono quindi con la realtà dei fatti. Anche qui si denota come il Presidente di Regione sia intervenuto in maniera troppo poco tempestiva, cinque anni sono abbastanza per intervenire tempestivamente su un servizio del genere e questo non è stato fatto.

Bene invece sulle rinnovabili, Nello Musumeci è riuscito infatti a stringere con Terna un contratto che prevede 3,5 miliardi di investimenti in infrastrutture elettriche in un arco di dieci anni.

La Regione Sicilia si attesta quindi, secondo il portale istituzionale, tra le più efficienti sul tema. "La Sicilia in vetta alle classifiche che misurano l’efficienza delle amministrazioni pubbliche per il rilascio delle autorizzazioni nel settore delle energie rinnovabili. È quanto emerge dai dati diffusi dall'Osservatorio "Regions2030″, a cura di Public Affairs Advisors ed Elemens, relativi al “Renewables Goals Index”, strumento creato per monitorare le attività autorizzative delle amministrazioni locali".

Calabria – Roberto Occhiuto

"La Regione Calabria sta già mettendo mano al piano per l'energia che è troppo datato e va integrato, ma oggi qui teniamo un'importante iniziativa presentando ai sindaci questa opportunità delle comunità energetiche", aveva dichiarato Occhiuto al margine di un incontro organizzato dalla Giunta regionale calabrese sulle opportunità offerte dalle comunità energetiche rinnovabili lo scorso 21 febbraio.

In realtà c'è da dire che in Calabria la produzione di energia rinnovabile è abbastanza avanti. Occhiuto dice il vero quando afferma che la regione è alimentata per il 42% da energia rinnovabile, ma si dimentica di ricordare che, essendo entrato nel 2021 in carica, non è merito suo. Preferisce, invece, puntare sul rigassificatore di Gioia Tauro, che definisce un'opera strategica.

Piemonte – Alberto Cirio

Bene sul piano delle rinnovabili per quanto riguarda l'amministrazione del Presidente Cirio. L'Europa infatti ha appena approvato il Fondo europeo per lo sviluppo regionale del Piemonte (Fesr), che stanzia quasi 1,5 miliardi di euro, oltre 500 in più rispetto al periodo precedente 2014-2020. Dall'Unione europea arrriveranno anche altri 263 milioni di euro per il Piemonte per favorire l'installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile in aziende o enti pubblici.

Bisognerà quindi capire come la regione avrà intenzione di spendere questi fondi, nel frattempo è giusto lodare l'impegno dell'amministrazione a riguardo.