Razionamento dell’acqua: come funziona e perché potrebbe essere necessario

Potrebbe scattare il razionamento per numerosi comuni italiani: attualmente il provvedimento potrebbe colpire alcune zone di Lombardia e Piemonte, dove non piove da quasi quattro mesi, ma sono molto in difficoltà anche Toscana e Lazio. Che cosa succedere alle utenze e come si può risparmiare l’acqua a livello domestico?
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Valentina Rorato 17 Giugno 2022

Non c’è più acqua per tutti. Sembra un concetto impossibile da metabolizzare, perché ti basta aprire il rubinetto per vederla scorrere. La verità è che l’Italia, soprattutto il Nord, è stata colpita da una forte siccità e in alcuni territori non piove da 110 giorni. La soluzione? Non si può definire soluzione, ma l’unica possibilità è il razionamento dell’acqua, che dovrebbe riguardare 125 comuni con uno stop all’erogazione nelle ore notturne. La richiesta arriva da Utilitalia, la federazione che riunisce le aziende che distribuiscono l’acqua potabile, per evitare l’aggravarsi della penuria e le ripercussioni sugli allevamenti e l’agricoltura.

Emergenza acqua

L’emergenza acqua riguarda tutto il nostro Pianeta. È vero, la Terra è ricoperta di acqua per più del 70% della sua superficie, ma solo l’1% è potabile e si usa per l’agricoltura, per l’allevamento, per le produzioni industriale e ovviamente per la sopravvivenza di ognuno di noi. Il cambiamento climatico, però, sta mettendo a rischio questa risorsa: la neve sulle Alpi è quasi completamente sparita, i laghi sono molto bassi e la temperatura è più alta di 2 gradi rispetto alle medie stagionali. Il risultato: fa caldo, anzi fa caldissimo, e ci sono zone in cui non piove da quasi quattro mesi.

Abbiamo la riserva nivale pari a quella di fine luglio. Non abbiamo riserve, a causa del secondo maggio più caldo degli ultimi 65 anni le nevi si sono sciolte, dovremmo tenere alta l'attenzione", ha spiegato Angelo Robotto, direttore generale Arpa, sul tema della crisi idrica, a margine della presentazione dei dati 2021 sullo stato dell'ambiente in Piemonte. "Ci approssimiamo ad una stagione di plausibile crisi idrica, però stiamo mettendo in atto tutte le azioni possibili. Intanto diamo indicazioni a tutti i cittadini: non sprechiamo acqua".

Razionamento dell’acqua

Per affrontare il problema siccità è stata richiesto il razionamento dell’acqua, per 125 comuni: non si sa ancora bene quando dovrebbe scattare lo stop all’erogazione notturna in 100 comuni piemontesi e 25 comuni bergamaschi.

L’Osservatorio sulla siccità, che ha lanciato l’ allarme nei giorni scorsi, dovrebbe riunirsi nuovamente martedì 21 giugno, per fare il punto su quelli che sono i danni reali. Purtroppo, la siccità che ha colpito il Po è la peggiore degli ultimi 70 anni e attualmente i suoi livelli sono 3 metri sotto quelli abituali. E se al momento le regioni più interessati a questa misura straordinaria sono Piemonte e Lombardia, anche la Toscana non sta vivendo un periodo sereno. È sempre più concreto il rischio di una riduzione importante delle rese della produzione in campi come girasole, mais, grano e degli altri cereali ma anche di olivi, ortaggi e della frutta che si stacca prematuramente dalle piante per effetto dello stress idrico, ha fatto sapere la Coldiretti Toscana, che ha anche comunicato che un corso d’acqua su due fa registrare portate inferiori alla media del periodo, in base ai dati del Servizio idrogeologico della Regione Toscana e dell’Anbi.

In difficoltà anche il Lazio nel razionamento di acqua potabile: sono calati i livelli dei fiumi Tevere e Liri, ma anche i volumi dei laghi di Bracciano e di Nemi. Sui Colli Albani, per evitare interruzioni di fornitura idrica, il gestore Acea Ato2 ha chiesto alla Regione un incremento di prelievo dalla sorgente del Pertuso, una delle fonti del fiume Aniene, la cui condizione già critica (-60% sulla media 1953-1974) rischia di aggravarsi. Per questa Regione, la misura straordinaria potrebbe scattare tra una decina di giorni.

La storia si ripete

Il razionamento dell’acqua, purtroppo, non è una novità. È una misura che l’Italia ha dovuto adottare già diverse volte. Come dimenticare il 2017, quando un prolungato periodo di siccità ha colpito due terzi del Paese, spingendo 11 Regioni verso la dichiarazione dello stato di calamità. Ma anche nel 2019 ci sono stati 9 comuni capoluogo in Italia che hanno subito razionamenti, nel Mezzogiorno. E la causa, in questo caso, non è solo il cambiamento climatico, ma anche la manutenzione idrica. Pare infatti che si perdano in media 41,4 litri di acqua nel nostro Paese ogni 100 immessi nelle reti di distribuzione: in alcune regioni meridionali si tocca anche il 70%.

Come funziona

Il razionamento dell’acqua è molto semplice da capire, molto più complesso da gestire. Rappresenta un momento complesso per l’utenza, ma soprattutto per i gestori degli acquedotti. Nella maggior parte dei casi si interrompe la rete elettrica negli impianti per il periodo di tempo concordato, in questo caso dovrebbe essere nelle ore notturne. Quando viene abbassata la pressione, l’acqua non raggiunge più tutte le utenze a cominciare da quelle poste ad una quota più alta rispetto alla fonte di approvvigionamento.

Come risparmiare acqua

Anche se il tuo Comune non sarà toccato dal razionamento dell'acqua, non devi sprecare. Considera che nel 2030, due terzi della popolazione risentirà della mancanza di acqua. E il 2030 è qui, mancano 8 anni. Che cosa puoi fare?

  • Usa il riduttore di flusso nei rubinetti
    Chiudi il rubinetto quando ti lavi i denti o ti radi
  • Fai manutenzione: i rubinetti non devono perdere, così come i water
  • Controlla la tua cassetta di scarico
    Fai la doccia se ti lavi per meno di 8 minuti, altrimenti punta al bagno, riempi massimo metà vasca.
  • Lava le verdure lasciandole a mollo anziché in acqua corrente
    Utilizza la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico e investi in elettrodomestici a basso consumo.
  • Utilizza acqua già utilizzata per innaffiare l’orto, i fiori o le piante

Fonti | Anbi; Utilitalia

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