
Eurostat ha rilasciato i primi dati sul trimestre aprile-giugno 2023, legati alle emissioni di tutti i gas climalteranti dell'Eurozona. E finalmente abbiamo una buona notizia. Le emissioni di gas serra europee sono scese del 5,3% (per un valore in termini assoluti di 821 milioni di tonnellate di CO2) senza che ci siano stati impatti negativi dal punto di vista economico, anzi. I 27 Paesi membri hanno registrato anche una lieve crescita economica pari allo 0,5%. Questo cosa vuol dire? La transizione ecologica che l'Unione sta attuando funziona. I risultati arrivano sotto i due punti di vista che più interessano nel quotidiano il singolo cittadino, ovvero meno emissioni, ma anche nessuna perdita economica. Insomma, tutte le filiere, i settori industriali non hanno perso (in media) la loro potenza economica, pur ritrovandosi in una fase di riconversione. Adesso l'Europa deve solo provare, attraverso il pacchetto di riforme del Green Deal ad aumentare questa discesa per arrivare a una decarbonizzazione completa.
Eurostat, indica nello specifico anche di quali gas climalteranti l'Europa è riuscita a ridurre le emissioni. Si tratta di anidride carbonica, metano e gli ossidi di azoto, i gas fluorurati (HFC), i perifluorocarburi (PFC), l’esafluoruro di zolfo (SF6) e il trifluoruro di azoto (NF3).
Nel dettaglio, i settori dove si registra il decremento più consistente di gas serra sono elettricità e gas -22%, ma anche l’agricoltura -14,3% seguita dai trasporti -12,8%.
E se si volesse fare un calcolo per ogni singolo Paese, come sarebbe la situazione? Dei 27 Paesi membri, in 21 è stato registrato un calo e di questi 21, solo in 10 si è registrata anche una piccola crescita economica. Ti sto parlando di Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Grecia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna. A segnare i cali maggiori nei gas serra, con valori in doppia cifra, sono solo 3 paesi: Bulgaria con -23,7%, Estonia con -23,1% e Olanda con -10,3%. L’Italia registra invece un calo delle emissioni di circa il 5% senza perdite o guadagni dal punto di vista del Pil.
Fonte | Eurostat