Riscaldamento globale e crisi climatica, il 2023 sarà l’anno più caldo di sempre

Superata con 27 anni d’anticipo la famosa soglia di 1.5°C nei mesi di settembre e ottobre e quest’anno rischia di essere il più caldo di sempre da quando vive l’essere umano.
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Mattia Giangaspero 9 Novembre 2023

Dopo aver registrato che il mese di ottobre del 2023 è stato il secondo mese più caldo nella storia delle misurazioni, rischiamo di dare un altro brutto assist alla crisi climatica. Secondo il sistema satellitare europeo Copernicus, il 2023 rischia di essere l'anno più caldo di sempre degli ultimi 125mila anni. In sostanza, quindi, l'anno più caldo di sempre da quando vive l'essere umano su questo Pianeta.

La brutta notizia non finisce qui, anche perché a livello globale, l'altro tema da tenere conto è che la famosa soglia i 1,5°C da non superare entro il 2050 è stata già superata. Infatti nei mesi scorsi, di settembre e di ottobre il riscaldamento globale è arrivato a +1,75°C (settembre), +1,7°C (ottobre). Solamente volendo analizzare l'intero anno, ancora non finito però, la media scende a +1,43°C; comunque troppo elevata sapendo che mancano ancora 27 anni al 2050. In più questo aumento di temperatura del periodo gennaio-ottobre 2023 è già più elevato rispetto ai livelli preindustriali 1850 al 1900.

Entrando più nello specifico dello studio portato avanti da Copernicus,  la temperatura media dell’aria in superficie (2 metri), nel mese di ottobre, è arrivata a 15,3°C, cioè ben 0,85°C rispetto allo stesso mese del periodo 1991-2020.

“Il mese di ottobre 2023 ha registrato anomalie di temperatura eccezionali, battendo i quattro mesi precedenti in cui i record di temperatura globale erano già stati ampiamente superati”, spiega Samantha Burgess, vicedirettrice di Copernicus. “Possiamo dire quasi con certezza che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato, attualmente di circa 1.43°C sopra le temperature medie dell’era preindustriale. Il senso di urgenza per un’azione ambiziosa sul clima in vista della COP28 non è mai stato così alto”.

Fonte | Copernicus Europa

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