
Dalla fotografia arrivata agli esperti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, è ben visibile il lungo filo di plastica del palloncino che la tartaruga aveva ingerito, convinta probabilmente che si trattasse di cibo. Il mare ha depositato la carcassa del povero animale sulla spiaggia di Falcone, in provincia di Messina, dove è stata ritrovata da una tredicenne che ha fatto subito partire la segnalazione. All’arrivo dei biologi, però, il corpo della Caretta caretta era già scomparso, forse derubato da qualcuno che intendeva esporre il carapace come macabro trofeo.
Troppo spesso non ci rendiamo conto dell’impatto che i rifiuti abbandonati, e in particolar modo la plastica, possono avere sulla natura. Anche quello che all’apparenza può sembrare un innocuo e colorato passatempo per bambini, come un palloncino, può significare la morte per un animale, come nel caso della Caretta caretta ritrovata in Sicilia.
“È morta tra atroci sofferenze, dopo che il filo di plastica ne ha percorso tutto l’intestino. Fatto tristissimo che ci fa comprendere come il gesto di liberare palloncini di plastica in cielo, che potrebbe sembrare ingenuo, comporti gravi conseguenze in quanto questi palloncini ricadendo in mare (o in natura in generale) possono interferire gravemente con gli animali selvatici, fino addirittura ad ucciderli”, ha commentato attraverso Facebook il direttore del MuMa-Museo del Mare di Milazzo, Carmelo Isgrò.
Oltre al dispiacere per la perdita della tartaruga, ennesima vittima dell’incuria dell’uomo, rimane il mistero sulla sparizione della carcassa: “Trafugare una tartaruga Caretta caretta è un reato penale che prevede anche una multa salatissima”, ricorda Isgrò. Visto il punto in cui si trovava sulla spiaggia, è impossibile che, dal momento della segnalazione, sia stato il mare a portarla via.
Nonostante la Caretta caretta sia la specie di tartaruga più diffusa nelle acque del mar Mediterraneo, continuiamo a mettere a rischio la sua sopravvivenza: secondo un recente studio, condotto proprio in Sicilia, circa il 90% della popolazione di tartarughe avrebbe ingerito scarti di materiale plastico nel corso nella vita e, inoltre, la specie è classificata come “endangered”, cioè in pericolo, dalla Lista rossa della IUCN.