
Probabilmente anche nel tuo rapporto con la natura e l’ambiente che ti circonda c’è questo grande dilemma: come distinguere le api dalle vespe? Confonderle, del resto, può essere abbastanza semplice dal momento che entrambe appartengono alla classe degli insetti, condividono la presenza di un pungiglione e una colorazione molto simile che mescola giallo, nero a marrone e che tutte e due vivono in vere e proprie società. Eppure, hanno delle differenze sostanziali. Le api, per esempio, appartengono alla famiglia degli Apidi mentre le vespe a quella dei Vespidi, le prime si nutrono di nettare mentre le altre sono onnivore. Soprattutto, però, api e vespe hanno una vita e un ruolo nell’ambiente e nei confronti dell’uomo che è sostanzialmente diverso. Ti spiego come distinguerle.
Anche se in certi casi può risultarti difficile riuscire a osservarle con precisione, vista la velocità con cui si muovono e soprattutto le loro piccole dimensioni, api e vespe differiscono prima di tutto per la colorazione. Le api, infatti, sono insetti con un corpo più peloso e mescolano un colore tendente al marrone con sfumature dorate, le vespe invece hanno un corpo più liscio e si caratterizzano per la presenza di strisce nere e gialle.
Questa è la differenza forse più grande tra api e vespe. Perché le api fin dall’antichità sono note per la produzione del miele e quindi la loro utilità in termini fabbisogno alimentare per l’uomo. Inoltre, come ben sai, le api domestiche e selvatiche sono responsabili del 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali presenti sul nostro pianeta: in questo modo garantiscono oltre il 30% della produzione globale di cibo. Come ti abbiamo già raccontato, patogeni e parassiti ma soprattutto i cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio la loro sopravvivenza: puoi capire, quindi, che la loro specie non può essere messa in pericolo. Anche perché le api hanno un ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità.
Anche le vespe hanno la capacità di impollinare i fiori e campi, seppur in maniera inferiore e più ridotta. Svolgono, inoltre, un’importante azione di “protezione” nei confronti di parassiti e insetti nocivi per la salute di alcune piante e per l’uomo. Come spiega il Crea, per esempio, un particolare tipo di vespa denominata “samurai” è utilissima nel controllo della cimice asiatica, nemica delle nostre coltivazioni ortofrutticole. In più, un’altra ricerca pubblicata sul Proceedings of the National Academy of Sciences of The United States of America suggeriva un importante ruolo delle vespe nella produzione dei lieviti naturali responsabili della successiva fermentazione del vino.
Come ti accennavo all’inizio, entrambe possiedono un pungiglione. Le api, però, muoiono dopo averlo utilizzato per difendersi mentre le vespe, che dopo una puntura, continuano a vivere e possono riutilizzare il proprio aculeo più di una volta. Questo succede perché l’aculeo delle api è caratterizzato da degli uncini che, quando l'ape ti colpisce si agganciano alla tua pelle: nel momento in cui tenta di allontanarsi il pungiglione resta attaccato al tuo corpo e si quello dell’ape si crea invece una ferita che risulta fatale.
Se dovessi venir punto da una vespa o da un’ape gli scenari a cui potresti andare incontro sono tendenzialmente simili. Le punture di questi insetti possono innescare delle reazioni “normali” e gestibili oppure una risposta più grave nel caso in cui dovessi essere allergico. In una situazione normale potresti ritrovarti con un dolore immediato oltre a un bruciore e a un arrossamento. Nelle persone già sensibilizzate, invece, la puntura di un'ape può indurre una reazione allergica che può anche sfociare in uno shock anafilattico.