Aumentano i “divorzi” tra gli albatros: la colpa? È del cambiamento climatico

Gli albatros sono uccelli monogami. Normalmente, solo nell’1-3% dei casi accade che una coppia si separi. Secondo un nuovo studio, però, gli effetti del cambiamento climatico, come la maggior difficoltà a procurarsi il cibo, spingono i “divorzi” fino all’8%, causando un calo nelle nascite.
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Martina Alfieri 24 Novembre 2021

Accade agli albatros ciò che può accadere nelle famiglie umane: stress e condizioni di vita difficili possono incrinare le relazioni. E così, secondo il nuovo studio condotto dalla Royal Society, sta succedendo in particolare agli albatros dal sopracciglio nero, e la causa sarebbe il cambiamento climatico.

Questi uccelli marini amano la vita di coppia e sono noti per la loro lealtà verso il compagno: in condizioni normali, soltanto l'1-3% deciderebbe di separarsi partner scelto – e pensare che possono vivere fino a 70 anni. Il surriscaldamento delle acque, dovuto al cambiamento climatico, sta causando però delle variazioni negli ecosistemi che costringono gli albatros a spostarsi sempre di più alla ricerca di cibo, allontanandosi per lunghi periodi dal partner.

Il nuovo studio ha osservato in natura una popolazione di 15.500 coppie di albatros nelle isole Falkland per 15 anni. In genere, un motivo per la rottura di una coppia di albatros è rappresentato dal mancato concepimento di prole. E, come racconta il Guardian, ha stupito i ricercatori vedere invece che lo stress causato dalla carenza di pesci e dalle più faticose battute di caccia portasse alla separazione dell’8% delle coppie.

La popolazione degli albatros di sta riducendo drasticamente – si parla addirittura del 5-10% ogni anno – ed è per questo che la Royal Society ha deciso di approfondirne le cause. Oltre al surriscaldamento dei mari, accade purtroppo che spesso esemplari di albatros vengano accidentalmente catturati e uccisi da imbarcazioni per la pesca del tonno. La separazione delle coppie potenzialmente fertili, dovuta ai cambiamenti climatici, rischia di aggravare ulteriormente la situazione, rendendo la specie vulnerabile.