Per anni abbiamo sentito dire che mangiare meno carne, in particolare quella di manzo, può avere un impatto positivo sul clima. Ora, una nuova analisi condotta da Matthew N. Hayek della New York University suggerisce che anche modesti tagli alla produzione di carne bovina nelle nazioni più ricche potrebbero avere un effetto significativo.
Secondo quanto riportato dai ricercatori il 4 novembre in un'intervista alla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences , questo obiettivo potrebbe essere raggiunto riducendo l'allevamento di bovini da carne anche solo del 13%.
Secondo i ricercatori, un taglio del genere ridurrebbe la quantità di terra necessaria al pascolo del bestiame, consentendo alle foreste di ricrescere sui pascoli.
"Possiamo ottenere enormi benefici climatici apportando modeste modifiche alla produzione mondiale complessiva di carne bovina" si legge sulla rivista
Lo studio individua pascoli bovini sottoproduttivi , per lo più in paesi ad alto reddito come Stati Uniti e Regno Unito, che, se ripristinati a foresta, potrebbero immagazzinare grandi quantità di carbonio.
La riforestazione delle aree di pascolo è una strategia chiave per la sequestro del carbonio. Gli alberi e il suolo delle foreste hanno la capacità di catturare e immagazzinare CO₂, contribuendo a ridurre la quantità di questo gas nell'atmosfera. Lo studio di Hayek stima che una riduzione del 13% nella produzione globale di carne potrebbe portare alla rimozione di 125 miliardi di tonnellate di CO₂ dall'atmosfera, un quantitativo equivalente a tre anni di emissioni globali di combustibili fossili.
Inoltre il voler ridurre la produzione di carne potrebbe avere anche effetti positivi sull'economia e sulla società, in quanto potrebbe portare a una diversificazione delle diete e a un miglioramento della salute pubblica e quindi si potrebbe incidere positivamente sulle spese sanitarie che effettua ogni anno lo Stato.
Fonte: Pnas