
Anche questa volta, più di due mesi dopo il primo Global Climate Strike che il 15 marzo aveva visto scendere in piazza oltre un milione e mezzo di persone in tutto il mondo, le strade di centinaia di città si sono riempite di persone di tutte le età.
Bambini, adulti, anziani, scuole, ma anche associazioni e movimenti, rigorosamente senza bandiere, hanno sfilato per tutta la mattina di venerdì 24 maggio gridando slogan per spingere i politici del mondo ad agire tempestivamente in difesa dell’ambiente e contro il riscaldamento climatico.
Solo a Milano, per questa seconda giornata dedicata alla lotta ambientale, in Largo Cairoli alle 9.30 del mattino erano almeno in trentamila. Tutti brandivano un cartellone, tutti sapevano e capivano di cosa stavano parlando. Perché in questi ultimi mesi, a crescere non è stato solo il movimento Fridays for Future. A diventare più solida e concreta è stata anche la consapevolezza, la conoscenza di questi ragazzi di merito alle tematiche per cui si battono, grazie anche a varie iniziative che si sono susseguite periodicamente in tutta la città, tra cui le lezioni del venerdì, in piazza della Scala, in cui esperti e scienziati affrontano vari argomenti selezionati di volta in volta per approfondire le problematiche di cui tanto si parla.
Ma non solo. Parlando con i manifestanti, che sono soprattutto studenti, è chiaro che sono perfettamente coscienti del fatto che, per apportare il proprio contributo alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente, è sufficiente modificare sensibilmente le proprie abitudini. Dall’attenzione a spegnere luci e termosifoni in casa, alla volontà di ridurre il consumo di plastica anche semplicemente usando una borraccia, ai piccoli gesti quotidiani come prendere la bicicletta o raccogliere una cartaccia da terra. Perché essere consapevoli, conoscere ciò di cui si sta parlando è importante, e loro sembrano saperlo bene.
Lo sa bene Miriam Martinelli, 16 anni, che ai microfoni di Ohga ha dichiarato: "Sono diventata vegetariana, non uso la macchina prendo solo mezzi pubblici, faccio tutte quelle piccole azioni che puoi fare per salvare anche in piccolo il mondo e l’ambiente. Noi siamo nati in un momento in cui in Italia c’è la crisi, non c’è lavoro e in più ci sono anche i cambiamenti climatici. Non voglio diventare adulta a ritrovarmi senza acqua, senza caffè, senza cibo. Non è giusto, fa veramente tanta paura."
In questo, l'intervento delle istituzioni è fondamentale, come ha sottolineato Matthieu Meneghini, il fondatore delle lezioni in piazza: "C’è bisogno che in tutte le città, in tutte le regioni e anche a livello nazionale si dichiari l’emergenza climatica. C'è è bisogno che vengano poste delle leggi stringenti e maggiori incentivi, in modo tale che la nostra società possa essere protagonista di una vera e propria transizione. Penso che l’aspetto climatico, ambientale e sociale siano estremamente connessi, quindi quello che le istituzioni devono fare è prendere coscienza e istruire le persone, dare la possibilità alle nuove generazioni di prendere scelte consapevoli."
E gli eventi di questo 24 maggio non sono certo finiti qui.
Se non sei riuscito a partecipare alla marcia della mattina, questa sera alle 18.00 ne partirà un’altra, sempre dal Castello, organizzata da Milano per il Clima, che arriverà fino a Porta Ticinese. A partire dalle 21.00, invece, il giardino della Triennale di Milano ospiterà i ragazzi del movimento in un Open Talk organizzato da LifeGate in cui verranno discussi ruoli e strategie di vari stakeholder nell’ambito della lotta per il clima.