
Stesso Stato, stesse farfalle, stesso crimine efferato. Appena due giorni dopo il funerale di Homero Gòmez Gonzàlez, il “guardiano delle farfalle” del Santuario El Rosario dove ogni inverno milioni di esemplari di farfalle monarca si rifugiano per trascorrere il letargo e poi ricominciare la loro migrazione, è stato ritrovato anche il cadavere di Raùl Hernàndez Romero, 44 anni, anche lui da tempo attivista per la salvaguardia delle farfalle monarca e del loro habitat minacciato.
Raùl lavorava come guida turistica in santuario di farfalle nello Stato messicano del Michoacàn, lo stesso in cui viveva e lavorava anche Homero. Era scomparso il 27 gennaio 2020 dopo aver lasciato il suo luogo di lavoro e sei giorni più tardi è stato ritrovato senza vita in cima a una collina all’interno del santuario, El Campanario. Il suo corpo portava evidenti segni di percosse e un trauma cranico, lasciando intuire di essere stato vittima di aggressione da parte di qualcuno.
Naturalmente si è fatta subito strada l’idea che le due morti, quella di Homero e quella di Raùl, siano collegate e che la causa possa essere ricondotta all’attivismo ambientale dei due guardiani delle farfalle, che da anni combattevano contro il disboscamento illegale che sta distruggendo l’habitat delle farfalle monarca. Una lotta che, speriamo, non si esaurisca con la scomparsa dei suoi paladini ma diventi sempre più potente.