Come è noto, negli ultimi anni esperti in varie discipline hanno lanciato l'allarme sul progressivo declino delle popolazioni di api e altri impollinatori e sui potenziali pericoli per la sicurezza alimentare globale. Ora è possibile quantificare questo impatto. Sulla base della resa delle colture nel 2020, infatti, il mondo produce il 3-5% in meno di frutta, verdura e noci rispetto a quanto potrebbe produrre con popolazioni robuste di impollinatori selvatici. Solo il 3-5% in meno? Può sembrare una percentuale irrisoria, ma non lo è affatto. Stando alle stime, una riduzione del genere della produzione provoca 427.000 morti all'anno a causa del basso consumo di alimenti sani e delle malattie associate. Tra queste, malattie cardiache, ictus, diabete e alcuni tipi di cancro.
Gli impollinatori e più nello specifico le api stanno morendo a causa di prodotti chimici, pesticidi come il glifosato e insetticidi utilizzati per contrastare sempre di più le zanzare che a loro volto, a causa dell'aumento delle temperature diventano più resilienti e vivono più a lungo, anche nei mesi autunnali/invernali.
L’ape è uno degli insetti impollinatori più importanti: sulle 100 colture che costituiscono il 90% della produzione globale di cibo, ben 71 di queste sono regolate dall’impollinazione delle api. Ma le conseguenze della loro sparizione si farebbero sentire anche sugli animali da allevamento, e indirettamente anche sugli esseri umani: mancherebbero foraggio, erba medica e trifoglio, che costituiscono l’alimentazione degli animali da fattoria. Insomma, in poche parole, la natura sembra aver dotato le api di pungiglione per uno scopo più alto della loro salvezza individuale: salvare la biodiversità.
Senza impollinatori non avremmo più il piacere di bere e mangiare:
A forte rischio sarebbe anche la produzione di pomodoro, così come la produzione di carne e prodotti lattiero-caseari, in quanto le mucche degli allevamenti estensivi si cibano in prevalenza di erba medica, un foraggio impollinato principalmente dalle api. La nostra alimentazione senza, quindi, i prodotti del lavoro delle api sarebbe del tutto priva di molti nutrienti e vitamine come la A e la C, ma anche di sali minerali fondamentali per la salute delle ossa come calcio e fluoro.