Sette cavalli sono morti durante una gara ippica in Kentucky. Gli animalisti: “Basta glorificare il dolore animale”

Cinque purosangue inglesi sono morti durante gli allenamenti del Kentucky Derby, mentre altri due sono stati soppressi dopo avere subito gravi infortuni durante la competizione. Mentre si cercano di chiarire le cause dei decessi, gli animalisti chiedono di mettere fine allo sfruttamento dei cavalli.
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Martina Alfieri 9 Maggio 2023

Vedere animali protagonisti di attività sportive e ricreative non è una novità, ma a quale prezzo? L'ultima edizione del Kentucky Derby, famosa competizione ippica molto seguita negli StatiUniti, è costata la vita a sette cavalli, un numero di vittime altissimo. E mentre veterinari e autorità stanno accertando le cause dei decessi, gli animalisti chiedono che gli eventi come questo, che prevedono lo sfruttamento dei cavalli per l’intrattenimento delle persone, vengano cancellati.

Il Kentucky Derby sta per compiere 150 anni di storia: la competizione si tiene ogni anno a Louisville, città più popolosa dello stato, fin dal 1875. L'ultima edizione, svoltasi tra il 5 e il 6 maggio 2023. però, si è conclusa con un bollettino drammatico. In una sola settimana, sette dei purosangue inglesi in gara hanno perso la vita. Cinque sono morti durante gli allenamenti, mentre altri due sono stati soppressi dopo avere subìto dei gravi infortuni.

Nonostante ogni incidente sia stato unico, è importante sottolineare che non è stata rilevata alcuna correlazione nelle lesioni subite”, si legge in una nota diffusa dall’ippodromo Churchill Downs. “Collaboreremo pienamente e attivamente con la Kentucky Horseracing Commission (KHRC) e con la Horseracing Integrity and Safety Authority (HISA) per indagare a fondo su ogni incidente, al fine di determinare eventuali cause sanitarie o ambientali sottostanti e applicare tali conoscenze per continuare a migliorare la sicurezza di questo sport. Insieme, vogliamo tutti il meglio per i cavalli”.

Dall'altra parte, gli animalisti di Animal Defenders International ricordano che Wild on Ice, Take Charge Briana, Code of Kings, Parents Pride, Chasing Artie, Chloe’s Dream e Freezing Point – questi i nome dei sette esemplari – sono morti ingiustamente per intrattenere centinaia di spettatori, alimentando i guadagni di chi lavora e scommette nel settore delle competizioni ippiche.

Almeno 100 cavalli da corsa statunitensi sono morti quest'anno. Aiutate a smettere di glorificare la sofferenza degli animali”, è l'appello dell’organizzazione.

Anche in Italia le competizioni con i cavalli continuano a suscitare polemiche: è il caso ad esempio del Palio di Siena durante cui lo scorso anno il castrone Zio Frac, prima di vincere la gara, avrebbe ricevuto 18 frustate.