“Si può ridurre la CO2 nell’aria restituendola alle colture”: cosa dice lo studio italiano

Combattere le emissioni di CO2 e arricchire il suolo: uno studio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore mostra come sia possibile, sequestrando il carbonio all’aria per restituirlo al terreno.
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Sara Polotti 25 Giugno 2023

L'agricoltura intensiva è uno dei settori più inquinanti e meno sostenibili al momento, non solo per quanto riguarda i pesticidi, ma anche per quanto concerne l'impoverimento del suolo.

Da questo presupposto sono partiti i ricercatori e le ricercatrici del campus di Piacenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, che hanno provato a ideare un metodo per sequestrare l’anidride carbonica e contemporaneamente migliorare la resa delle colture.

La ricerca

I ricercatori e le ricercatrici della sede piacentina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore hanno recentemente scoperto un innovativo metodo per affrontare il problema dell'anidride carbonica e allo stesso tempo migliorare la resa delle coltivazioni.

Questo approccio coinvolge l'alternanza tra la coltivazione di piante arboree ed erbacee, generalmente utilizzate per produrre biomassa a fini energetici (non per il consumo umano, quindi), e piante alimentari, come per esempio il frumento.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Agronomy e coordinato dal professor Stefano Amaducci dell'Università Cattolica, è stato condotto su un terreno dedicato alla coltivazione di piante agricole convenzionali a Gariga di Podenzano (PC). Questo terreno, utilizzato per coltivare mais, frumento e pomodoro per l'industria, presenta un basso contenuto di sostanza organica (pari allo 0,7%).

I risultati

I risultati ottenuti dimostrano che questa pratica può portare a una significativa rimozione dell'anidride carbonica dall'atmosfera, sotto forma di carbonio organico sequestrato nel suolo, con una media di 5 tonnellate di CO2 per ettaro all'anno.

Al contrario, i metodi di coltivazione convenzionali non solo non contribuiscono all'accumulo di carbonio nel suolo, ma possono addirittura causarne una diminuzione.

La fertilità del terreno potrebbe giovarne

L'aumento della sostanza organica nel suolo rappresenta un obiettivo agronomico di grande importanza, in quanto favorisce il ripristino della fertilità del terreno.

Lo è anche dal punto di vista ambientale: il sequestro di carbonio nel suolo rappresenta infatti una strategia cruciale per mitigare i cambiamenti climatici. Secondo l'iniziativa 4 per mille Soils for Food Security and Climate promossa durante la COP21, adottando le "migliori pratiche di gestione" è possibile compensare tra il 20% e il 35% delle emissioni antropogeniche che contribuiscono al cambiamento climatico, aumentando il contenuto di carbonio organico nel suolo del 4 per mille ogni anno.