Tante specie, tutte minacciate: è il delfino di fiume, il cetaceo d’acqua dolce che rischia l’estinzione a causa dell’uomo

Di delfini di fiume ne esistono varie specie, ma tutte hanno qualcosa in comune: si tratta di cetacei che vivono quasi sempre in acqua dolce e che rischiano l’estinzione per la distruzione del loro habitat naturale, ovvero i grandi fiumi, dal Gange al Rio delle Amazzoni. Vediamo le caratteristiche principali di questi animali e proviamo a capire in che modo le attività dell’uomo minacciano la loro esistenza.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Alessandro Bai 12 Luglio 2021

Si chiamano delfini di fiume e la loro caratteristica principale puoi intuirla facilmente: ti sto parlando di cetacei che vivono nei grandi fiumi e quindi in acqua dolce, più raramente negli estuari, ma purtroppo le 7 specie esistenti rischiano l'estinzione perlopiù a causa della distruzione del loro habitat, dato che le acque dove nuotano sono inquinate da rifiuti industriali, pesticidi e scarico di acque reflue urbane.

Per capire quanto sia allarmante la situazione per questo animale, che rientra nella superfamiglia dei Platanistoidea, puoi dare uno sguardo alla lista rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN): le diverse specie di delfino di fiume, che abitano dal fiume Gange al Mekong, fino al Rio delle Amazzoni, sono tutte minacciate, con un grado di rischio che va dal "vulnerabile" al "pericolo critico". Il futuro di questi cetacei, quindi, passa per forza dalle iniziative del WWF e di altre organizzazioni, impegnate a lavorare con le autorità locali per la conservazione dei delfini di fiume.

Tipi di delfino di fiume

All'interno della superfamiglia dei Platanistoidea vengono classificate in tutto 7 specie di delfini di fiume: 5 di queste vivono in acqua dolce, in alcuni dei fiumi più grandi e conosciuti al mondo, altre 2 invece frequentano gli estuari e le acque costiere.

Potresti avere già sentito parlare del delfino rosa, chiamato anche Inia o più semplicemente delfino del Rio delle Amazzoni (Inia geoffrensis), il fiume che attraversa il Sud America: è in queste acque, che bagnano Brasile, Perù e Colombia, che si può incontrare il cetaceo di acqua dolce dalla popolazione più numerosa, diffuso anche in Venezuela nel fiume Orinoco. In ogni caso, viene considerato "in pericolo" dalla lista rossa IUCN.

Un’immagine del delfino di fiume rosa, che vive nel Rio delle Amazzoni.

Ugualmente a rischio è l'Orcella, conosciuta anche come delfino Irrawaddy, una specie che vive in poche località del Sud e Sud-est asiatico, sia in mare che in acqua dolce. Delle 3 popolazioni rimaste, tra Laos e Cambogia (fiume Mekong), Indonesia (fiume Mahakam) e Myanmar (fiume Ayeyarwady), nessuna supera i 100 individui.

Sembrano essere rimasti invece tra i 1.200 e 1.800 esemplari del Susu, o delfino del fiume Gange, che è diffuso unicamente in acque dolci ed è pressoché cieco. Un tempo avresti potuto trovarlo in varie zone di India, Nepal e Bangladesh, ma la costruzione di diverse dighe nel suo habitat naturale ha inevitabilmente ridotto la popolazione di questo cetaceo, anch'esso ritenuto "in pericolo".

È minacciato allo stesso modo, sempre secondo la red list IUCN, il delfino dell'Indo o Bhulan, che vive oggi in un'area piuttosto limitata, ovvero i 1.375 km di lunghezza del fiume Indo, peraltro con popolazioni molto frammentate per via delle dighe. Il pontoporia, unico delfino di acqua dolce che che vive in mare, precisamente nelle acque costiere dell'Atlantico del Sud America sudorientale, è in una situazione leggermente migliore, poiché considerato solo "vulnerabile". Sempre in America centro-meridionale, dalle coste del Brasile fino ai Caraibi, vive il sotalia o tucuxi, che nuota in acque sia dolci che salate.

È andata decisamente peggio al delfino del fiume Yangtze, anche detto Lipote Baiji, dichiarato formalmente estinto nel 2006 dopo che è stato impossibile per gli scienziati rintracciare anche un solo esemplare di una specie che, un tempo, abitava le acque dei maggiori fiumi della Cina.

Caratteristiche

Nonostante l'esistenza di diverse specie, che vivono in zone del mondo differenti, i delfini di fiume hanno ovviamente varie caratteristiche in comune: non sto parlando solo del nuotare in acqua dolce, cosa che vale per quasi tutti, ma anche di alcuni tratti fisici, come le lunghe mascelle, dalla forma simile a quella di un becco, che usano per dare la caccia nei fondali dei fiumi ai crostacei e ai pesci di cui si cibano.

Non ti immaginare poi dei grandi "corridori", perché i delfini di fiume sono piuttosto lenti e risalgono i corsi d'acqua per riprodursi con molta calma. Per quanto riguarda le dimensioni, ci possono essere delle differenze a seconda della specie, alcune delle quali possono arrivare a 2,8 metri di lunghezza; il peso massimo raggiungibile da un delfino di fiume, invece, è intorno a 180 kg.

Come puoi intuire, poi, ci sono specie che hanno le proprie particolarità: il delfino del Rio delle Amazzoni, ad esempio, è ricoperto di peli nella zona del becco, mentre il Susu ama spostarsi in piccoli gruppi, da circa 10 esemplari, risalendo in superficie a prendere aria ogni 30 secondi circa.

delfini-fiume

Perché rischiano l'estinzione

Come spesso accade, anche per i delfini di fiume il rischio di una possibile estinzione è legato prima di tutto alla scomparsa del proprio habitat naturale, ovvero i grandi fiumi e i loro ecosistemi. Tra le prime cause di questo problema c'è indubbiamente l'inquinamento, che attraverso l'utilizzo di pesticidi, la cattiva gestione dei rifiuti industriali e lo sversamento di acque reflue abbassa drammaticamente la qualità delle acque in cui nuotano i cetacei, già disturbati dal traffico fluviale e marittimo, che produce troppo rumore. In molti casi, poi, gli ambienti ideali del delfino di fiume vengono deturpati con la costruzione di dighe, che costringe popolazioni di una stessa specie a separarsi.

Per quanto possa sembrare assurdo parlarne oggi, questi animali rischiano anche di essere uccisi per via della caccia illegale o della pesca accidentale, visto l'utilizzo di attrezzi da pesca non selettivi. Inoltre, in alcune zone esiste ancora il diritto a prelevare i delfini di fiume, una situazione che minaccia gravemente ad esempio il delfino del Gange, mentre in Bangladesh questi cetacei vengono catturati e uccisi per produrre olio di delfino e per usare parti dell'animale nella pesca del pesce gatto.

(Scritto da Gaia Cortese il 20-08-2019
Modificato da Alessandro Bai il 12-07-2021)