Spinaci selvatici: cosa sono, come riconoscerli e come usarli in cucina

Noti anche con il nome di “Buon Enrico”, gli spinaci selvatici sono una pianta che cresce in alta montagna ed estremamente ricca di vitamine e nutrienti. Tanto che ha un vasto uso in cucina sia nella preparazione di primi piatti come in secondi o come contorno.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 2 Agosto 2024
* ultima modifica il 02/08/2024

Gli spinaci selvatici, famosi anche con il nome di "Buon Enrico" sono una pianta erbacea perenne che fa parte della famiglia delle Chenopodiaceae. Cresce spontaneamente nei pascoli di alta montagna ma anche in terreni incolti ma concimati. In ogni caso, gli spinaci selvatici prediligono comunque altitudini elevate, comprese tra i 500 e i 2100 metri. Popolano diverse zone d’Italia anche se l’Abruzzo su tutti rappresenta il territorio dove è più facile trovarli.

Riconosci gli spinaci selvatici perché hanno un fusto striato di rosso che può raggiungere anche i 90 centimetri di altezza. Le sue le foglie hanno poi una forma triangolare, sono più larghe e scure verso la base e più chiare verso la cima e presentano una superficie che appare ruvida al tatto.

A discapito di quello che potrebbe suggerire il nome, gli spinaci selvatici hanno un vasto uso in cucina: questo perché sono ricchi di vitamine e sali minerali.

Come riconoscere gli spinaci selvatici

Tra le particolarità grazie a cui riconoscere gli spinaci selvatici, c’è sicuramente il fusto, che si contraddistingue per una colorazione rossa striata e un’altezza non indifferente, che di solito resta tra i 30 e 60 cm ma che in alcuni casi può anche arrivare fino a 90 cm.

Altra particolarità sono le sue foglie, di forma triangolare con una superficie farinosa e ruvida, larghe sulla base e più strette verso la punta.

È più facile incontrarle nel periodo di fioritura che va da luglio a ottobre.

Spinaci vs Mandragora: attenzione a distinguerli

Gli spinaci selvatici spesso vengono confusi con la mandragora, una pianta che appartiene alla famiglia delle Solanaceae e che potrebbe assomigliare agli spinaci quando, invece, presentano differenze significative.

Prima di tutto, considera le foglie. Quelle degli spinaci selvatici sono appunto di forma triangolare e farinose, mentre quelle della mandragora sono più ellittiche e colorate di un verde intenso.

Le radici della mandragora poi sono spesse, bitorzolute e antropomorfe mentre quelle degli spinaci selvatici sono decisamente più robuste e “normali”: non ti colpiscono alla vista, insomma.

Su tutte, però, c’è una differenza importantissima e sostanziale che riguarda l’utilizzo in cucina di queste piante. Sì, perché gli spinaci selvatici sono commestibili e nutrienti e come poi ti spiegherò possono diventare protagonisti in moltissimi piatti,  la mandragora invece è altamente tossica e pericolosa per l’uomo. Per questo è importante maneggiarla con cautela e, in caso di sospetta intossicazione, cercare immediatamente assistenza medica.

Si possono mangiare gli spinaci selvatici?

La risposta è . Gli spinaci selvatici, come ti accennavo prima, sono molto versatili e possono essere utilizzati in vari modi in cucina.

  • Insalate: Le loro foglie giovani e tenere possono essere consumate crude in insalata, condite con olio e succo di limone. Ricordati però di lavarle bene prima di utilizzare.
  • Zuppe e minestre: possono essere aggiunte a zuppe e minestre per arricchirle di sapore e nutrienti.
  • Frittate e torte salate: sono ottimi per preparare frittate e torte salate. Ti basterà fari saltare in padella con un po' di olio (e aglio) prima di aggiungerli all’impasto.
  • Contorni: Lessali o cuocili al vapore e servili come contorno, magari conditi con burro e parmigiano.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.