Studentessa 12enne scrive a Mattarella, lui le risponde: “Continua ad impegnarti contro l’inquinamento marino”

La protagonista è una ragazzina di 12 anni che ha inviato una lettera al presidente Mattarella perché preoccupata per la realizzazione di un depuratore sulla costa pugliese: dopo un mese è giunta la risposta del capo dello Stato.
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Alessandro Artuso 12 Febbraio 2020

Se il buongiorno si vede dal mattino, il futuro di questa ragazzina è segnato dal rispetto per l’ambiente della propria terra e si spera anche del mondo che la circonda. La protagonista è una giovane di Manduria, in provincia di Taranto, che ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La studentessa ha chiesto al capo dello Stato di impegnarsi per contrastare la costruzione di un depuratore sulla costa pugliese e i possibili danni provocati all’ambiente.

La protagonista

La ragazzina si chiama Giulia e frequenta la seconda classe dell’Istituto Comprensivo “Prudenzano” di Manduria. La giovanissima nella lettera indirizzata al presidente Mattarella ha posto l’attenzione sui rischi di inquinamento del mare a causa del depuratore in fase di realizzazione. "Ho deciso di scrivere a Lei perché è una persona molto importante, ma anche molto umile – scrive Giulia -. Nel mio paese ci sono molti problemi, fra cui uno in particolare che riguarda il mio mare. Stanno costruendo un grande depuratore e c'è il rischio che i reflui possano finire in mare”.

La risposta di Mattarella

Il presidente Mattarella si è attivato nel rispondere alla 12enne inviandole un messaggio nel giro di poco tempo. “Continua ad impegnarti sul problema dell’inquinamento marino e a non perdere la fiducia nel futuro del nostro Paese”.

Il precedente

Non si tratta comunque dell’unico caso di adolescente attento alle tematiche ambientali. Negli scorsi mesi vi avevamo parlato della storia di Potito, un 12enne di Stornarella, in provincia di Foggia. Il piccolo è salito alla ribalta della cronaca nazionale per essere l’unico manifestante nella cittadina pugliese durante il Global Climate Strike del settembre 2019, con tanto di cartello in mano.