Tema fortemente discusso nei Consigli dei Ministri quest'anno e ancora sotto revisione per presentarlo nella legge di bilancio rivolta al 2024 è il Superbonus. E dopo le indiscrezione delle ultime settimane sulla nuova proposta del Governo Meloni, adesso arrivano le conferme. "Non ci sarà la proroga di sei mesi per i lavori condominiali attualmente in corso, chiesta dalle imprese e dai cittadini"

Era una richiesta fatta per evitare di perdere l'agevolazione massima proprio durante i lavori, agevolazione che in questo casa scenderebbe e di molto. Infatti a partire dal 1 gennaio del 2024 il Superbonus verrà tagliato dal 90 al 70% e a spiegare la scelta fatta in Commissione Ambiente e Industria del Senato sono stati tre senatori del Partito democratico, Michele Fina, Lorenzo Basso e Nicola Irto: 

Governo e maggioranza hanno bocciato tutti gli emendamenti in materia di superbonus. A nulla sono serviti gli appelli forti non solo di migliaia di cittadini e lavoratori preoccupati, ma anche di rappresentanti di categorie economiche come l’Ance, considerata testualmente dal Governo come portatrice di interessi tra tanti: Governo e maggioranza sono sordi davanti alle difficoltà che mettono in ginocchio famiglie e imprese

Le due proroghe presenti sotto forma di emendamento sono state infatti rispedite al mittente. Una prevedeva addirittura una proroga fino al 31 dicembre del 2024, un'altra (della maggioranza) prevedeva una proroga fino a giugno 2024.

Cantieri e cittadini a rischio

I rischi sono pesantissimi soprattutto per quei condomini che avevano già usufruito del superbonus 110% e avevano continuato a ottenerlo grazie alle proroghe passate. Il rischio principale per molti condomini è quello di non vedere mai finiti i lavori, poichè l'agevolazione scenderebbe dal 110 al 70%. 

Superbonus 110% ecco chi può usufruirne fino al 2025

Il superbonus al 110%, inoltre, si può continuare ad applicare sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2025:

"Per gli interventi effettuati da ONLUS, ODV e APS che svolgono attività di prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali, i cui membri del Consiglio di Amministrazione non percepiscano alcun compenso o indennità di carica, purché oggetto degli interventi siano immobili rientranti nelle categorie catastali B/1, B/2 o D/4 posseduti da tali soggetti in piena o nuda proprietà, oppure in usufrutto, oppure detenuti in comodato d’uso gratuito;- per gli interventi nei

Comuni colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza."