
I cactus sono piante succulente note per la loro capacità di sopravvivere in ambienti aridi grazie alla loro struttura carnosa che immagazzina acqua.
Come per molte altre piante, anche i cactus possono essere propagati tramite talea. Le talee non sono altro che porzioni di pianta, come rami o foglie, tagliate per essere utilizzate nella propagazione vegetativa.
Tutto questo avviene poiché queste porzioni di pianta, se curate correttamente, sviluppano a loro volta delle radici: il rooting infatti è il processo attraverso il quale queste talee sviluppano nuove radici, consentendo loro di crescere e diventare piante autonome.
La talea di cactus può radicare in acqua, ma è un metodo meno comune rispetto a piantarla direttamente nel terriccio.
Tuttavia, alcune specie di cactus possono sviluppare radici in acqua se la talea viene posizionata in un contenitore con acqua pulita, da cambiare regolarmente per prevenire la formazione di muffe o marciume.
Questo metodo richiede attenzione costante per garantire che l'ambiente rimanga pulito e che la talea non rimanga in acqua troppo a lungo evitando così il rischio che marcisca.
Ti sarà capitato di sentir parlare di un cactus che deve "cicatrizzare". Ma cosa significa?
Quando si parla di "cicatrizzazione" del cactus, si fa riferimento ad un processo per il quale la superficie tagliata di una talea di cactus si asciuga e forma una sorta di "callo protettivo". Questo ì è essenziale per prevenire l'ingresso di patogeni e la formazione di marciume, permettendo alla pianta di guarire la ferita.
Il processo di cicatrizzazione implica lasciare la talea all'aria aperta in un ambiente asciutto e ben ventilato per alcuni giorni, fino a quando la superficie tagliata diventa secca e indurita. Solo dopo questa fase è consigliabile piantare la talea in un substrato per favorire il radicamento.
Fonte|Video: GARDEN TIPS