
Ai tempi, non più così recenti, dell'università, la sera prima di un esame non mi sono mai fatta mancare una tazza di tisana alla valeriana. Con il tempo è diventata anche un'abitudine data dalla mia superstizione ma, tutto sommato, credo che mi sia sempre servita per prendere sonno più facilmente e per tranquillizzarmi un po' prima dell'esame. La valeriana è il nome comune della Valeriana Officinalis, una pianta il cui fusto e le cui radici sono utilizzati in forma di estratto, infusione o tintura per trattare disturbi di origine nervosa, stati di ansia e agitazione.
Dicevamo dei tempi dell'università… come si prepara una tisana di valeriana? E' molto semplice: basta far bollire dell'acqua (200 ml, ossia l'equivalente di una tazza) e, una volta portata all'ebollizione, si versa direttamente sulle radici di valeriana (circa 3 grammi, ossia l'equivalente di un cucchiaio da caffè). Lascia in infusione per una decina di minuti, in modo da ottenere una dose efficace di principi attivi. Ti consiglio di bere una tazza preferibilmente alla sera, un'ora prima di coricarti per andare a dormire.
Esistono delle controindicazioni per l'assunzione di valeriana? Come si dice, "Il troppo stroppia". Se la valeriana viene assunta in dosi eccessive e per un tempo prolungato, infatti, può causare emicrania, aumento della pressione, bradicardia e addirittura insonnia ed eccitabilità. La valeriana non deve essere assunta da bambini sotto i sei anni, durante la gravidanza e l'allattamento; e mai in concomitanza con altri farmaci come i barbiturici, per evitare una sedazione eccessiva.