Tornano i Fridays for Future: a Milano un flash mob in piazza per il primo Climate Strike dopo il lockdown

In tutta Italia sono scesi nelle piazze i Fridays For Future, tra mascherine e distanziamento sociale. Stavolta hanno gridato per un uso corretto e responsabile del Recovery Fund e la decarbonizzazione entro il 2030. A Milano la manifestazione si è conclusa con un flash mob, che ha visto una scritta umana con le parole “Climate Justice”, distendersi in piazza Duomo.
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Francesco Li Volti 9 Ottobre 2020

Tra bandiere della pace e cartelloni, si sente un coro all'unisono: "Crisi ambientale, sciopero globale!". Sono i Fridays for Future, il movimento internazionale di protesta per la salvaguardia delle politiche ambientali formato da giovani e studenti, che per la sesta volta sono scesi in piazza per far sentire la loro voce. Noi di Ohga siamo stati alla manifestazione di Milano.

Si sono riuniti in piazza Cairoli e intorno alle 9:30 hanno formato un cordone umano in fila indiana, tutti con mascherine e mettendo in pratica il distanziamento sociale grazie a un lungo nastro verde al quale i ragazzi si sono stretti per evitare gli assembramenti.

I ragazzi di Milano gridano, si arrabbiano, ma vogliono dare l'esempio: "Mantenete le distanze, indossate le mascherine, chi non ne ha o l'ha persa, venga da noi che gliene diamo un'altra"- dice al megafono una ragazza. Il Climate strike attraversa le strade, coi passanti che non disdegnano la protesta, ma anzi, alcuni li applaudono. Ludovico Ottolino, attivista del movimento, vorrebbe che il cambiamento partisse dalle scuole: "Bisogna investire di più sull'istruzione e sulla ricerca. Da qui dovrebbe partire una rivoluzione culturale che mette la cura dell'ambiente al primo posto".

Si sono presentati dove lo scorso anno tutto ebbe inizio. In piazza Duomo non c'erano migliaia di persone, ma poco più di 200, probabilmente a causa dell'emergenza Covid-19. Oltre ai "Fridays" erano presenti i "Rise Up 4 Climate Justice", i "Climate Justice Now"e anche i "Parents for Future": "Anche noi genitori siamo preoccupati, nessuno se ne rende conto, siamo d’accordo con quello che dicono i ragazzi del corteo. La pandemia ci deve far riflettere sul fatto che la normalità che c'era prima, non è più accettabile. Sono un genitore e voglio lottare per il futuro dei miei figli"- dice Manuela Polimeni, una mamma del movimento.

E in piazza Duomo, i ragazzi manifestano contro l'innalzamento della temperatura, gli investimenti sbagliati nei combustibili fossili, l'inquinamento, la delusione nei confronti di chi ancora non recepisce l'importanza di questi temi. Ed è a loro che è rivolto l'appello di Sarah Brizzolara: "Diventate consumatori e cittadini consapevoli, perché ognuno di voi può fare la sua parte in questo mondo".

Stavolta però, i ragazzi hanno aggiunto una nuova battaglia, e si rivolgono ai governi di tutto il mondo. La loro lotta si è spostata sul corretto e responsabile utilizzo dei fondi europei del Recovery Fund. Elisa Volpi, che da un anno e mezzo è un membro dei Fridays For Future, pretende di più dal governo italiano: "Sono qui per gridare ad alta voce ai nostri politici che rispettare gli accordi di Parigi è fondamentale per il nostro futuro e quello del pianeta. Ci aspettiamo che i soldi del Recovery Fund vengano spesi per la transizione ecologica e un mondo più sostenibile. Questa è una grande opportunità". La transizione ecologica a cui fanno riferimento i Fridays for Future ruota attorno a due principi, che sono l'uno la conseguenza dell'altro: giustizia ambientale e giustizia sociale.

E infatti i Fridays hanno organizzato un flash mob, creando una scritta umana, fatta di giovani, con le parole  "Climate Justice". Martina Comparelli, attivista di Fridays For Future, ci spiega il significato di questo motto: "Chi per anni ha distrutto il pianeta per arricchirsi, ha dato vita a un sistema perverso, dove l'uguaglianza sociale è stata calpestata. Adesso è arrivato il momento che questi soggetti paghino i loro debiti. È arrivato il momento di una riconversione ecologica".

La manifestazione in tutta Italia

Da Milano a Torino, da Genova a Roma e Napoli, tutti uniti per chiedere la decarbonizzazione entro il 2030. Secondo gli organizzatori sono quasi 50.000 le persone che sono scese nelle piazze di tutte le città d'Italia. Cortei studenteschi e movimenti ambientalisti hanno gridato a voce alta che, se ce ne sarà bisogno, continueranno a manifestare e a scioperare ancora.

La crisi climatica ed ecologica continua ad essere ignorata e trascurata dalla classe politica. Continua a crescere la consapevolezza che, come aveva già detto Greta Thunberg, questi siano gli anni cruciali per la lotta al cambiamento climatico.