Trascinato sulla spiaggia tra i bagnanti impegnati a scattare foto: animalisti infuriati dopo il video dello squalo in Sardegna

Alcune persone sono state riprese mentre trascinavano sul bagnasciuga il piccolo squalo azzurro in evidente difficoltà, in seguito liberato. Il video, diventato virale, ha suscitato la rabbia degli animalisti che accusano i bagnanti del reato di maltrattamento di animali.
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Martina Alfieri 1 Luglio 2022

Mettetelo in acqua!” gridano diversi bagnanti presenti sulla scena, vedendo che lo squalo, in difficoltà, si dibatte sul bagnasciuga. Nei giorni scorsi un piccolo esemplare di squalo azzurro – anche detto verdesca -, probabilmente disorientato a causa del maltempo, si è ritrovato nell’acqua bassa a pochi metri dalla spiaggia di Fontanamare, nel sud della Sardegna. Un gruppo di passanti, anziché aiutarlo a tornare al largo, ha inizialmente pensato di trascinarlo fuori dall’acqua e di immortalarlo. Il video dell’episodio, diffuso da Cagliaripad.it, è diventato virale, suscitando le proteste degli animalisti.

Mentre alcuni, responsabilmente, hanno proposto fin da subito di liberare lo squalo e assicurarsi che tornasse a nuotare nella giusta direzione, qualche bagnante ha deciso di sollevarlo per la coda e di trascinarlo sulla spiaggia, dove l’animale è rimasto alcuni secondi, dibattendosi a pancia in su, come mostra il video. Ciò che ha fatto maggiormente indignare gli animalisti è stato vedere che, di fronte all’evidente sofferenza dello squalo, alcuni hanno perso tempo a scattare fotografie anziché attivare subito i soccorsi. Alla fine, fortunatamente, la verdesca è stata rimessa in mare sana e salva grazie all'intervento di alcune persone che hanno colto la gravità della situazione.

"Per un selfie si è creata sofferenza a un animale già in grosse difficoltà", ha commentato ad esempio attraverso il suo profilo Facebook l’animalista Enrico Rizzi, che spiega di aver richiesto l'individuazione dei responsabili per poter procedere al deferimento. "Qua non stiamo parlando di una goliardata, ma siamo di fronte a un fatto penalmente rilevante". Simile anche la reazione del politico e animalista Maurizio Lombardi Leonardi, che ha spiegato di aver "provveduto ad inoltrare denuncia alla Procura della Repubblica di competenza, contro i responsabili di tale azione nei confronti di una povera creatura".

Per le persone che hanno portato fuori dall’acqua il piccolo squalo potrebbe configurarsi l’ipotesi di reato per maltrattamenti di animali, come previsto dall’articolo 544-ter del Codice Penale.

L’articolo stabilisce per chiunque provochi sofferenze a un animale, “per crudeltà o senza necessità”, la reclusione da tre a diciotto mesi o una multa da 5.000 a 30.000 euro. Ora le autorità dovranno chiarire se ciò che è accaduto a Gonnesa, sulla spiaggia di Fontanamare, sia davvero da considerare come maltrattamento di animali.

Pochi mesi fa una verdesca si era spiaggiata in Sicilia dopo avere messo al mondo 9 piccoli. In quel caso il rapido intervento dei volontari del WWF e della Guardia Costiera aveva garantito la sopravvivenza degli squali. Se ci troviamo di fronte ad animali marini arenati, la scelta migliore è sempre quella di rivolgerci come prima cosa alla capitaneria di porto locale, che attiverà i soccorsi.