Trieste, ma non solo: a causa del cambiamento climatico il Mar Mediterraneo potrebbe diventare un mare gelatinoso pieno di meduse

Le meduse tornano annualmente nel Golfo di Trieste e in altre zone dell’Italia, come la Sicilia. Da alcuni anni a questa parte però la loro presenza è sempre più massiva e questo comporta disagi a livello ambientale.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Francesco Castagna 16 Maggio 2022
In collaborazione con Valentina Tirelli Ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale

Se provi a fare uno sforzo con la memoria, magari ti ricorderai che fino ai primi anni 2000 era insolito vedere lungo le coste italiane delle vere e proprie fioriture di meduse. Il fenomeno è chiamato “bloom” ed è una fioritura di meduse improvvisa. Devi sapere che, in questi ultimi anni, ciò che preoccupa i cittadini e che stanno osservando i ricercatori è una massiva comparsa di questi organismi.

La presenza di meduse infatti è, come forse sai, una caratteristica naturale del Mediterraneo. La CIESM, commissione che ha il compito di intraprendere la ricerca internazionale multilaterale sulla scienza marina nel MarMediterraneo, ha segnalato che l'aumento di bloom in tutto il Mar Mediterraneo potrebbe provocare il passaggio da un mare ricco di pesci a un “mare gelatinoso”, ovvero con una forte presenza di corpi gelatinosi.

La presenza di questi organismi potrebbe creare problemi all’ecosistema marino, e di riflesso a tutta la catena alimentare. Nel nostro Paese, come ti avevamo raccontato, nel corso degli ultimi anni si sono manifestati nel Golfo di Trieste e in altre zone fenomeni di bloom.

Ma quali sono le cause principali? Ne abbiamo parlato con la Dott. Valentina Tirelli dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.

Il cambiamento climatico

Le cause dell'aumento dei bloom sono molteplici, gli scienziati stanno ancora discutendo su quali siano le cause principali, ma sicuramente il cambiamento climatico è tra i più importanti motivi. In questo caso, sotto forma di riscaldamento dei mari. Spiega Valentina Tirelli che il riscaldamento è una delle maggiori problematiche a cui dobbiamo porre rimedio il prima possibile, ma come sai le soluzioni non sono facili. “Contrastando questo fenomeno sicuramente si avranno effetti benefici a catena”. Le nostre acque sono sempre più calde, il 2021 è stato l’anno in cui i nostri mari hanno raggiunto temperature record dal 1955 quando sono iniziate le prime rilevazioni sulle acque. Dato ancora più indicativo, da sei anni questo record viene superato annualmente. Questo aumento significativo della temperatura porta a conseguenze su tutto l’ecosistema marino.

La sovrapesca

Si parla di eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche in relazione al fatto che le meduse sono carnivore.  Come ci spiega Valentina Tirelli, questi organismi “Si alimentano delle stesse prede che sono ambite anche da sardine e acciughe. Più togliamo competitors per il cibo e più il cibo è a disposizione per le meduse. Più trovano cibo e più si sviluppano”. La sovrapesca compromette, come puoi notare, la biodiversità dei mari. In realtà con questa attività umana stiamo assicurando le meduse per la vita, stiamo ricreando con le emissioni di CO2 le stesse temperature in cui si sono sviluppate le prime meduse, più di 500 milioni di anni fa quando le temperature degli oceani erano più elevate. Inoltre, devi sapere che se peschiamo più di quanto dovremmo, togliamo pesci-prede di altri pesci, ma anche di uccelli che si cibano di alcuni tipi di pesci.

Il sovrasfruttamento della costa

Sapevi che la medusa non nasce esattamente nella forma in cui la conosci oggi? “Molte meduse non vivono sempre in forma planctonica: quelle che vediamo nuotare sono le meduse nella fase che si riprodurrà sessualmente.”, spiega la Dottoressa Tirelli, e continua: "Mentre un’altra parte del loro ciclo vitale, è sotto forma di piccolo polipo (pochi millimetri), quasi invisibile per occhi inesperti, che non nuota liberamente ma ha bisogno di attaccarsi a un substrato. Costruendo lungo la costa, noi non facciamo altro che dare nuovo spazio a questi organismi, è come se creassimo loro sempre più luoghi dove moltiplicarsi."

Attualmente esistono diversi programmi di monitoraggio delle meduse, oltre alla collaborazione informale tra i ricercatori. Uno di questi è stato ideato proprio da Valentina Tirelli ed è rivolto a tutti noi. Grazie ad AvvistAPP, sviluppata nel 2019 da OGS con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia, chiunque può segnalare la presenza di meduse inviando una foto. Questa applicazione è nata soprattutto per studiare una nuova specie invasiva che si trova nel Mare Adriatico: la noce di mare. AvvistAPP non è una piattaforma esclusivamente locale, ma può funzionare ovunque e raccogliere segnalazioni anche in altre parti del mondo.