Uccisi 12 ranger che difendevano i gorilla di montagna nel Virunga National Park in Congo

Ennesimo vile attacco ai danni del Virunga National Park. Sono stati uccisi 12 ranger che difendevano i gorilla di montagna, specie a rischio estinzione.
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Alessandro Artuso 28 Aprile 2020

Un altro spiacevole episodio ha colpito i ranger del Virunga National Park nella sede centrale di Rumangabo, in Congo. La difesa del parco è infatti costata la vita a 12 persone che da tempo si occupano della salvaguardia dei gorilla di montagna (specie a rischio estinzione): i morti causati dall'agguato sono 16 visto che anche 4 civili hanno perso la vita.

Il WWF ha parlato di quasi 200 ranger morti negli ultimi vent'anni per difendere il Parco Nazionale dei Vulcani Virunga: della loro "fragilità" te ne avevamo già parlato.

Cosa c'è in gioco

La difesa di questa specie si oppone al loro bracconaggio e al commercio illegale che serve per finanziare l'attività criminale. Sono questi i due elementi sui quali il WWF si sta concentrando per scuotere le coscienze e chiedere un maggiore controllo. Nelle montagne del Congo numerose persone hanno trovato la morte per proteggere i gorilla di montagna, presi di mira da spregiudicati bracconieri pronti a tutto pur di raggiungere il loro obiettivo.

L'importanza del Virunga National Park

Ti chiederai come mai tutta questa attenzione, da parte dei bracconieri, per il Parco Nazionale dei Vulcani Virunga. Ebbene sì, si tratta della più antica area protetta in Africa nata a metà degli anni Venti per proteggere centinaia di gorilla di montagna (attualmente sono meno di 900). Dal 1975 la riserva fu inserita nella lista dei siti riconosciuti come Patrimonio dell'Umanità.

Non è la prima volta

Purtroppo non è la prima volta che accade una cosa del genere. WWF Italia ha omaggiato le persone che hanno perso la vita e chi ogni giorno si batte per difendere questa specie a rischio estinzione: "Siamo vicini in questo momento di grande difficoltà e straziante dolore alle famiglie dei rangers e del personale del parco uccisi nell’azione criminale e al direttore Emmanuelle de Merode, che personalmente combatte ogni giorno per proteggere questo straordinario patrimonio dell’umanità. Emanuelle stesso era stato ferito da un’arma da fuoco il 15 aprile 2014, durante un agguato teso da bande criminali che da sempre mirano alle risorse naturali dell’area".