Uccisi altri 55 delfini in Giappone: nuovo attacco di caccia nella baia di Taiji

La baia di Taiji in Giappone è stata teatro di un altro attacco ai delfini. La zona è conosciuta per aver il recinto della morte: una tecnica dei pescatori provoca il panico tra i cetacei.
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Alessandro Artuso 21 Febbraio 2020

I delfini sono stati nuovamente colpiti nella baia di Taiji: della loro mattanza ti avevo già parlato qualche giorno. La zona del Giappone è conosciuta per la strategia cruenta secondo la quale i delfini sono portati  nel recinto della morte impedendo loro di fuggire. I cacciatori nipponici hanno creato il panico tra gli esemplari a tal punto che numerosi delfini sono rimasti feriti sbattendo contro le rocce, come documentato dalle immagini diffuse sui social dall'associazione Dolphin Project.

Un'altra tragedia in mare

La baia di Taiji è tristemtne famosa per la caccia ai delfini. Dopo l'uccisione di 35 esemplari di spennella coeruleoalba di qualche giorno fa, nei giorni scorsi sono morti altri 55 esemplari. Il nuovo massacro di delfini ha visto i cacciatori utilizzare la solita tecnica dei pali di metallo immersi in acqua con lo scopo di disorientare gli animali. Da qui è partito l'inseguimento con l'obiettivo finale di chiuderli nel recinto infernale di Taiji: sono stati uccisi anche esemplari di femmine incinte. Il massacro è stato documentato dall'associazione Dolphin Project, che da tempo si sta battendo per la difesa dei delfini.

La caccia dei delfini

I numerosi attacchi ai delfini puntano alla vendita della loro carne, piuttosto redditizia, insieme ai denti che vanno a peso d'oro, soprattutto quelli delle specie a rischio estinzione. L'associazione Dolphin Project chiede di combattere le atrocità dei pescatori nipponici, ostacolandone l'attività quotidiana nella baia di Taiji, evitando di partecipare agli spettacoli.