
Ti ricorderai che poco tempo fa ti avevamo parlato della possibile uccisione dei maiali di Cuori Liberi, il Santuario in Provincia di Pavia. Ecco, nonostante la strenua protesta delle associazioni animaliste e il presidio degli attivisti sul luogo da 14 giorni, stamattina decine di agenti della Polizia hanno fatto irruzione per abbattere tutti i maiali del rifugio, sia quelli contagiati effettivamente da peste suina sia quelli sani.
Gli attivisti si sono opposti in tutti i modi, incatenandosi ai cancelli e frapponendosi fisicamente tra gli animali e le forze dell'ordine ma tutti gli sforzi sono stati vani. I veterinari, scortati dai poliziotti, hanno abbattuto gli ultimi 10 maiali presenti per rispettare il provvedimento dell'Ats che fa seguito al protocollo sanitario per cui tutti i suini che potrebbero essere stati contagiati da peste suina devono essere eliminati. Questo per arginare i contagi che stanno dilagando nella zona e che hanno flagellato gli allevamenti e le aziende agricole del pavese. Peccato che gli animali di Cuori Liberi non siano destinati alla produzione alimentare, come accade per gli altri allevamenti, si tratta di maiali salvati dai macelli che avrebbero potuto vivere finalmente una vita felice. L'ordinanza è stata eseguita, tra l'altro, prima che il Tar esprimesse la sua sentenza definitiva, prevista per il 5 ottobre. Sentenza di cui, evidentemente, non avremo più bisogno.
Le associazioni animaliste sono insorte e hanno denunciato sui social non solo la brutalità del gesto ma anche la violenza utilizzata nei loro confronti. "Hanno picchiato, manganellato e tirato calci a tutti quelli che erano qui fuori – denunciano gli animalisti sul profilo Instagram di Vita da Cani, una delle associazioni partecipanti al presidio – La prima e la seconda difesa sono cadute, sono entrati nel recinto e allontanano con la forza chi fa resistenza passiva".
"Alcuni attivisti sono rimasti feriti nella colluttazione e un camion è già entrato nel rifugio per portare via i cadaveri – ha commentato Lav – Una violenza inaccettabile: si uccidono animali isolati e protetti, quando invece si permette ai cacciatori di continuare a uccidere i cinghiali e a portarli in giro contribuendo alla diffusione della PSA. Siamo distrutti ed arrabbiati per questa terribile ingiustizia".
"I dieci animali, se tenuti in vita, sarebbero stati il simbolo del riscatto del lato umano che dovrebbe guidare leggi, regolamenti, ordinanze – ha rincarato la dose Oipa. – Invece sono entrati ignorando le richieste degli attivisti e delle associazioni per la tutela degli animali. In definitiva, di fronte a dieci animali perfettamente isolati, non destinati alla filiera alimentare, alcuni sani, altri portatori sani di Psa, si è preferito trattarli, come sempre, come oggetti, merce". Questa battaglia è persa, ma la guerra potrebbe essere vinta se solo cambiassero alcune norme inutili e asservite solo al potere economico.