Come coltivare in vaso l’ulivo, la pianta che ama il silenzio e la solitudine e non rinuncerebbe mai al sole

Sole, solitudine, sassi, silenzio. Secondo la tradizione contadina l’ulivo ha bisogno solo di queste condizioni per crescere e vivere centinaia di anni. La buona notizia è che questa pianta può essere coltivata anche in vaso: non produrrà olive, ma sarà un piacere averla a disposizione per poterla ammirare.
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Gaia Cortese 31 Marzo 2023

Appartenente alla famiglia delle Oleaceae, l'ulivo (Olea europae) è una delle poche piante che può vantare delle origini molto antiche proprio per la sua distinta caratteristica di poter arrivare a vivere anche centinaia di anni.

Questa pianta cresce spontaneamente in tutta l’area del mar Mediterraneo, e in Italia è particolarmente diffusa nelle zone del centro e del sud, dove il clima è abbastanza mite e temperato. Nulla vieta di coltivarlo anche dove le temperature sono più basse, con l'accortezza tuttavia di esporre la pianta a sud, per garantirle più ore di sole possibile.

L’ulivo è una pianta che può raggiungere i 15 metri di altezza, non di eccessive dimensioni quindi, e che si caratterizza per il fusto nodoso e di colore grigiastro. Le sue foglie sono di piccole dimensioni, di colore verde da un lato e grigio dall’altro, mentre le infiorescenze sono bianche o verdastre. Le olive, che tutti ben conosciamo, sono i frutti di questo albero che, raggruppate in drupe maturano tra ottobre e novembre e vengono impiegate per la produzione di olio.

Dove posizionare l'ulivo in vaso e come irrigarlo

Abbiamo detto che l’ulivo è una pianta di dimensioni contenute e, per questa sua caratteristica, può essere coltivato anche in vaso, ma ovviamente in questo caso non produrrà olive. Secondo la tradizione contadina. per poter coltivare un ulivo sono necessari: sole, solitudine, sassi, silenzio. "Sole" perché l'ulivo cresce nelle aree del bacino mediterraneo caratterizzate da un clima mite, anche nella stagione fredda; "solitudine" perché può crescere lontano da boschi e foreste, quasi cercasse una sorta di isolamento e quasi apprezzasse la sola vicinanza dei "sassi", in aree ritirate dove non a caso regna il "silenzio".

Volendo coltivare un ulivo in vaso, occorre quindi sempre porre attenzione alla quantità di acqua da somministrare e all'esposizione. Tra un'annaffiatura e l'altra è corretto assicurarsi che il terreno sia ben asciutto. Se il vaso in cui viene coltivato l'ulivo è di medie dimensioni, sarà sufficiente innaffiarlo una volta a settimana in estate, una volta ogni due o tre settimane nelle altre stagioni; in inverno, è possibile affidarsi alle precipitazioni.

Per quanto riguarda l'esposizione, all'ulivo non deve mai mancare la luce diretta, anche durante in mesi invernali. Il consiglio è quello di esporlo a sud perché teme l’umidità. Se coltivato in vaso, in inverno è meglio posizionarlo vicino a un muro o a una finestra della casa per fornirgli più calore e metterlo al riparo dalle gelate.

Potatura e rinvaso

L'ulivo viene potato per migliorarne la crescita e dargli una forma esteticamente bella che si mantenga negli anni. Solo nel primo anno di vita è preferibile limitare la potatura per facilitare lo sviluppo della pianta: in questo lasso di tempo si consiglia quindi di tagliare solo i rami che spuntano sotto i 90 cm di altezza. Più avanti nel tempo invece, si può procedere all’eliminazione anche dei rami deboli.

Per quanto riguarda il rinvaso dell'ulivo, dovrai occupartene ogni due anni circa, almeno finché la pianta è ancora giovane. Con il passare del tempo invece, i rinvasi potranno essere distanziati negli anni. Ricordati solo che nell’anno del rinvaso dovrai anche aumenta le concimazioni, poiché l’ulivo avrà bisogno di più cure e attenzioni.

Qual è il concime migliore

Se il terreno per coltivare un ulivo deve essere sempre ben drenato affinché non si formino dei ristagni di acqua, per quanto riguarda il concime, dovrai scegliere un prodotto che contenga azoto, fosforo e potassio in un rapporto 3-1-3, poiché l'azoto e il potassio devono essere in quantità tre volte superiori rispetto a quella del fosforo.

La concimazione dell'ulivo avviene di norma al termine dell'inverno o all'inizio della primavera.

Malattie e Parassiti

Tra le più frequenti malattie che colpiscono l’ulivo va segnalata la rogna, causata da un batterio che penetra nella pianta attraverso delle ferite causate dalla mosca dell’ulivo. La rogna si identifica con la comparsa di ingrossamenti verdi lisci e piuttosto molli (chiamati anche tumori) sui germogli, sul tronco e all'altezza delle radici.

Un’altra malattia di origine batterica è la xylella, o codiro, che in tempi recenti ha causato la perdita di diversi ettari di uliveti secolari nel Salento. Il problema, infatti, è che questo batterio ha diverse piante ospiti, tra cui l’oleandro e il mandorlo e molte altre che crescono spontaneamente; da qui il batterio viene veicolato attraverso degli insetti che possono far propagare facilmente l’infezione da una pianta all’altra.

Vanno poi considerate altre malattie dovute ai funghi, che possono essere prevenute evitando il ristagno di acqua e favorendo l'arieggiamento della chioma. Tra i funghi più frequenti vanno citato l’antracnosi, la brusca parassitaria, la cercosporiosi, la fumaggine, la lebbra delle olive e la micosi.

Significato

Da sempre l'ulivo è simbolo di pace, amore e speranza, nello specifico nella religione cristiana. Andando a leggere le Antiche Scritture, vediamo come Adamo, prossimo a morire, invia il figlio Seth in paradiso per chiedere all’angelo che lo custodiva, l’olio della misericordia. L’angelo lo accoglie dandogli per il momento solo tre semi e ordinandogli di metterli sotto la lingua di Adamo dopo la sua morte. Fatto ciò, dalla bocca di Adamo, ormai deceduto, fiorirono tre rami: il primo di ulivo, il secondo di cedro e il terzo di cipresso.

Sempre nell’Antico testamento, si narra che dopo il diluvio universale la colomba torni da Noè portando nel becco un ramoscello d’ulivo per annunciare la riconciliazione tra Terra e Cielo, simbolo di rinascita e di pace, e per il popolo ebraico di giustizia e sapienza.

Anche nei vangeli, Gesù viene accolto a Gerusalemme da una folla di abitanti che portano in mano fronde di ulivo e di palma, rami che diventano poi simbolo della religione cristiana.

Per gli antichi greci invece l’ulivo era simbolo della città di Atene e della dea della pace e ella guerra Atena, ed era così importante da essere utilizzato per cingere  il capo degli atleti vincitori delle Olimpiadi. In Grecia l’ulivo era poi anche simbolo dell’amore più fedele e più duraturo, tant’è che il letto di Ulisse e di Penelope si racconta fosse scavato all’interno di un tronco d’ulivo. Anche i Romani usavano i ramoscelli di ulivo per cingere il capo dei cittadini più valorosi e la leggenda narra che Romolo e Remo, fondatori della città, fossero nati proprio sotto un albero di ulivo.