
Si chiama Phytophthora bilorbang ed è il fungo che starebbe mettendo in grave pericolo migliaia di olivastri della Sardegna.
Arrivato dall’Australia, il fungo si è diffuso inizialmente nel territorio dell’Oristanese, in particolare le zone di Paulilatino ma nelle ultime settimane si sarebbe riversato anche nelle aree di Bauladu, Milis, Abbasanta e alcuni centri del Guilcer: la zona di Paulilatino e di Guilcer, tra l’altro, contano il più alto numero di olivastro in Sardegna e in Europa.
Il fungo sta prendendo di mira le radici di migliaia di esemplari di olivastro, provocandone la defoliazione e il disseccamento che spesso finiscono con la morte delle piante stesse.
All’orizzonte, secondo alcuni, si starebbe aprendo lo scenario di una potenziale crisi ambientale ed economica. Come ben sai, infatti, l’olivicoltura rappresenta un’attività agricola d’eccellenza in Sardegna, praticata nel 94% dell’isola sia da aziende agricole professionali sia da un elevatissimo numero di olivicoltori hobbisti e non professionali.
La paura di esperti e istituzioni, come testimonia l’interrogazione portata sul tavolo del presidente delle Regione da parte della consigliera Desiré Alma Manca, è che la situazione possa precipitare rapidamente investendo l’intera popolazione degli olivastri della zona per poi colpire anche gli ulivi.
Le autorità stanno monitorando la diffusione di Phytophthora bilorbang fin dal mese di marzo 2022 ma in pochi mesi si è allargata a più zone della provincia, interessando più di 500 ettari di terreno.
“Occorre mettere in campo misure urgenti per arrestare la diffusione della specie patogena di Phytophthora Bilorban che rischia colpire anche le piante di ulivo” hanno scritto in una successiva interrogazione altri consiglieri regionali di Forza Italia preoccupati che un eventuale ritardo nella gestione della crisi possa portare a scenari drammatici come quelli visti in Puglia con Xylella.
“Serve il coinvolgimento della competente Commissione consiliare e del Consiglio regionale al fine di stanziare le necessarie risorse e individuare e dispiegare efficaci interventi a tutela di questa tradizione millenaria” hanno concluso i consiglieri.