Un gruppo di giovani portoghesi porta in tribunale 32 Paesi europei per il cambiamento climatico

Sei ragazzi dall’età compresa tra gli 11 e i 24 anni si recheranno alla Corte europea dei diritti dell’uomo per chiedere che 32 Paesi svolgano azioni in favore di un clima più sano.
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Mattia Giangaspero 20 Settembre 2023

Il 27 dicembre 6 ragazzi portoghesi entreranno al tribunale della Corte Europea per i diritti dell'Uomo con l'obiettivo di obbligare 32 Paesi facenti parte dell' Europa ad approvare il prima possibile azioni rivolte al "benessere climatico". Dopo il caso americano in cui un gruppo di giovani attivisti aveva chiesto di sanzionare uno Stato federale per non avere combattuto la crisi climatica, adesso ci troviamo dinanzi a un nuovo caso di giustizia climatica che però pone l'accento più sulle azioni future da compiere, che sulla critica di azioni passate o mancanze. Niente di giusto o sbagliato sia chiaro, ma una distinzione andava fatta anche per chiarire che non ci sono solo appelli per sbagli passati, ma anche speranze per un futuro migliore. Unica cosa da marcare è che il futuro migliore si crea attraverso il lavoro incessante ed è questa la richiesta dei sei ragazzi portoghesi rivolta alle istituzioni nazionali e internazionali.

Hanno dagli 11 ai 24 anni massimo e hanno pensato di appellarsi in tribunale poiché si sono sentiti spinti ad agire dopo aver assistito agli incendi che hanno devastato la regione di Leiria, nella provincia portoghese di Beira, nel 2017: in quell’occasione, le fiamme hanno causato la morte di 66 persone, distruggendo più di 20mila ettari di foresta.

Ora come è accaduto recentemente in America, se anche i Giudici europei dovessero esprimersi a favore di quanto richiesto dal gruppo di ragazzi, anche in UE si raggiungerebbe un traguardo storico e darebbe il via, chissà ad azioni simili, ma più mirate, ovvero rivolte ai singoli stati o magari regioni e comuni.

Gearóid Ó Cuinn del Global legal action network (Glan), associazione di avvocati che sostiene i ragazzi, ha dichiarato:

Mai prima d’ora così tanti paesi insieme hanno dovuto difendersi davanti a un tribunale, in nessuna parte del mondo”,

Invece André dos Santos Oliveira, il portavoce dell'azione di tribunale, (che ha 15 anni)  alla conferenza stampa di presentazione ha dichiarato:

“I governi europei stanno fallendo e non ci stanno proteggendo. Tutta l’Europa sta vivendo tremendi impatti climatici: in Portogallo quest’estate abbiamo sperimentato ondate di caldo sempre peggiori. Che stanno limitando la nostra capacità di poter decidere della nostra vita in maniera libera”.

Se hai seguito la vicenda di tribunale del gruppo di attivisti del Montana allora sai anche quale azione i sei ragazzi portoghesi dovranno compiere per la loro manifestazione. Il 27 settembre procederanno in tribunale con l'invio di documenti che attestino quanto provano sulla mancanza di attuazione delle politiche incentrate sul clima da parte dei Paesi chiamati in questione.

I 32 Paesi Europei, 27 anche dell'Unione, hanno consegnato al tribunale già un loro parere con il quale respingono ogni accusa e negano che i cambiamenti climatici possano essere una minaccia per l'essere umano. C'è però un paradosso. Tra questi Paesi è presente anche la Grecia che proprio nelle scorse settimane è stata gravemente danneggiata da precipitazioni e alluvioni con una portata d'acqua che cade solitamente in quasi 2 anni.