
Si tratta di un evento storico, che presto finirà all'interno dei libri di scienza sullo studio degli esservi viventi di questo pianeta. E visto che di evento storico si tratta doppiamo essere precisi con degli aspetti di contesto per aumentare la valenza di quanto un gruppo di scienziati ha scoperto. Tutto è successo mercoledì 2 ottobre 2024, precisamente la sera di quel mercoledì 2 ottobre 2024. La rivista scientifica Nature pubblica una serie di studi, dal titolo "Schema del cablaggio neuronale di un cervello adulto" in cui si spiega come è fatto un cervello di una mosca. E anche qui dobbiamo precisare, si tratta di una specie di mosca, quella della frutta.
Perché è storia? Perché si tratta del primo esperimento riuscito dopo ben 10 anni di studi e ricerche.
Il progetto FlyWire è stato guidato dai neuroscienziati Mala Murthy e Sebastian Seung della Princeton University. Utilizzando immagini di microscopia elettronica, il team ha creato un diagramma di connessione, o "connectome", che include quasi 140.000 neuroni e oltre 54,5 milioni di sinapsi.
La mappatura del cervello della mosca della frutta offre una visione senza precedenti delle connessioni neurali e dei circuiti cerebrali. Questo risultato è particolarmente significativo perché la tecnica utilizzata per compiere la mappatura, ovvero la Drosophila melanogaster è un modello fondamentale per lo studio della biologia e del comportamento. La mappa dettagliata permette di comprendere meglio come i circuiti neurali influenzano il comportamento e le funzioni cognitive. Ed ecco qui il modello completo riprodotto al computer del cervello di questi moscerini.
Sulla base delle diverse forme dei neuroni, Gregory Jefferis, neuroscienziato dell'Università di Cambridge, e i suoi colleghi hanno classificato le cellule in 8.453 tipi distinti , rendendolo il più grande catalogo di tipi di cellule in qualsiasi cervello. (Gli scienziati hanno identificato solo 3.300 tipi di cellule nel cervello umano.)
Attraverso questo studio adesso si possono capire tutti i comportamenti degli esseri viventi in base alle azioni del cervello. Per esempio proprio sulle mosche la dottoressa Murthy e i suoi colleghi hanno testato come la mosca rispondeva al cibo. La proboscide simile alla lingua di una mosca è ricoperta di neuroni sensibili allo zucchero. I ricercatori li hanno attivati e hanno osservato i segnali scorrere nel cervello della mosca.