Un ospedale su 12 rischia di chiudere: come gli eventi estremi mettono a rischio la nostra salute

Secondo un rapporto scientifico pubblicato e discusso dalla Cop28 di Dubai durante la giornata della salute, rischierebbero di chiudere nel mondo 16mila strutture sanitarie a causa della crisi climatica. Dove? Molte in Asia, ma anche in Italia gli ospedali che potrebbero scomparire sono un numero elevato.
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Mattia Giangaspero 4 Dicembre 2023

Non riuscire a fronteggiare la crisi climatica rischia di diventare dannoso anche per la nostra salute. E questo potrebbe non sembrarti una novità, anche perchè l'associazione crisi climatica e danni alla salute non è nuova. Però noi non vogliamo parlare di problemi di salute come conseguenza del troppo inquinamento, ma del fatto che il non riuscire a contenere le emissioni di combustibili fossili potrebbe provocare molti più eventi estremi che rischierebbero di far scomparire all'incirca 16mila strutture sanitarie in tutto il mondo. Quindi il rischio sarebbe quello di non poter curare qualsiasi problema di salute anche quelli più comuni e lontani dalla crisi climatica. 

A confermare quanto detto è stato un rapporto di Cross Dependency Initiative il quale spiega anche che a essere maggiormente penalizzati sarebbero gli Stati a medio-basso reddito e i presìdi sanitari siti vicino a coste e fiumi. Questa ricerca è stata di recente pubblicata, in occasione della COP28 e di una giornata del summit dedicata alla salute. La stima che viene fatta è che entro la fine del secolo un ospedale su 12 rischierà la chiusura a causa di eventi meteorologici estremi.

A livello mondiale chi è più danneggiato è il Sud Est asiatico, poichè è l'area dove si concentrano più presidi sanitari e allo stesso tempo anche vengono registrati più eventi estremi. Il rischio è che quasi 1 ospedale su 5 possa risultare inagibile e questo è un problema sanitario paragonabile a una pandemia visto anche l'elevata densità abitativa asiatica.

E in Italia? Il rischio è che possano risultare danneggiati da uragani, inondazioni, incendi  circa 130 ospedali entro il 2100. Ora, una domanda che ti potrai porre è: Come è stato possibile stimare tutto questo?

Lo studio condotto da un team di scienziati ha preso in esame circa 200mila ospedali, sparsi in tutto il mondo, ma accomunati tutti dal fatto che sia stati danneggiati da fenomeni climatici estremi. Importante sottolineare che questi eventi estremi non siano stati gli stessi, ma siano diversi: incendi boschivi, inondazioni costiere, fluviali o di acque superficiali, venti estremi e cicloni. Inoltre lo stesso studio evidenzia anche che dal 1990 ad oggi gli ospedali danneggiati per effetto della crisi climatica siano aumentati del 38% e questi potrebbero triplicare entro il 2050. Entro il 2100 la percentuale arriva addirittura al  +311%.

È possibile trovare una soluzione a questo problema? Non del tutto, ma sì, se si dovesse limitare il riscaldamento globale entro il +1.8 °C la percentuale al 2100 dei danni alle infrastrutture sanitarie, si abbasserebbe dal +311% al +106%

Fonte| rapporto di Cross Dependency Initiative