Una legge del 1968 permette ancora il circo con gli animali. Il caso di Fiumicino dimostra che sarebbe ora di cambiarla

Il Tar del Lazio ha annullato lo stop del comune di Fiumicino agli spettacoli circensi con animali della compagnia Rony Roller. La motivazione è in una legge del 1968 che riconosce la funzione sociale dei circhi, senza però occuparsi delle conseguenze sugli animali. Una norma che sarebbe il caso di cambiare, anche sulla base delle recenti modifiche inserite in Costituzione.
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Michele Mastandrea 25 Febbraio 2022

Se ti piace il circo, conoscerai senza dubbio il Cirque du Soleil. Se il circo è una delle tue principali passioni, conoscerai anche compagnie un pò meno famose come il Circo Roncalli o il Circus Atmosphere. Sai cosa hanno in comune? Hanno bandito l’utilizzo di animali nei loro spettacoli. In alcuni casi, anche attraverso soluzioni innovative, come l’uso di ologrammi. Una decisione che molti ritengono il futuro del settore: il circo potrà così reinventarsi nel rispetto reciproco tra esseri umani e animali.

In Italia, però, siamo ancora molto indietro da questo punto di vista. Nonostante, secondo l’Eurispes, già nel 2016 il 71,4% degli italiani fosse contrario all’utilizzo degli animali negli spettacoli. Te lo mostra chiaramente una recente sentenza del Tar del Lazio, che ha ribaltato la decisione del comune di Fiumicino di vietare le esibizioni della compagnia Rony Roller. L’amministrazione della città nota per il suo aeroporto aveva parlato di “forma di sfruttamento degli animali a cui questa amministrazione è sempre stata contraria” e di “spettacoli diseducativi, soprattutto per i più piccoli”.

Una legge di 54 anni fa

La compagnia circense aveva però subito fatto ricorso contro l’ordinanza del Comune, spiegando di aver già pagato per l’occupazione del suolo pubblico e di essere in regola con tutte le autorizzazioni necessarie a esibirsi. I giudici del Tar del Lazio gli hanno dato ragione, dando il via libera alle esibizioni: ma non potevano fare altrimenti.

Devi sapere infatti che in Italia è ancora in vigore una legge del 1968 che permette l’esercizio del circo con animali. Nel testo si riconosce “la funzione sociale dei circhi” e si sostiene “il consolidamento e lo sviluppo del settore”. E’ proprio grazie a questa legge i ricorsi amministrativi vengono molto spesso vinti dalle compagnie.

Stop alla sofferenza degli animali

Non esiste invece, al contrario, una norma che permetta di “fissare in via preventiva e generalizzata il divieto assoluto di uso degli animali in spettacoli”, hanno scritto i giudici del Tar laziale. Le autorità locali possono intervenire vietando le esibizioni solo in caso di problemi di ordine sanitario.

Una posizione discutibile, anche sulla base di numerosi studi per cui è ormai chiara la sofferenza di animali selvatici come elefanti, tigri o leoni una volta sradicati dai loro habitat. Si tratta di danni allo sviluppo del comportamento a cui è difficile porre rimedio.

La legge andrebbe evidentemente rivista, seguendo altri paesi europei che stanno vietando gli spettacoli con animali. Ultima in ordine di tempo la Francia. E chissà che il recente inserimento nella Costituzione di principi come la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità, non possa essere lo spunto per fare un passo avanti in questa direzione.