Una nuova legge in Brasile vuole cambiare la definizione di Amazzonia per favorire la deforestazione

Un nuovo progetto di legge in Brasile minaccia il futuro dell’Amazzonia. Il Mato Grosso potrebbe non essere più considerato parte della regione, contro ogni evidenza geografica, al fine di accelerare la deforestazione all’interno dei suoi confini. L’obiettivo del presidente Jair Bolsonaro è favorire i grandi gruppi dell’agro-business del Paese, in vista delle prossime elezioni politiche.
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Michele Mastandrea 5 Maggio 2022

La Foresta Amazzonica, ovvero la foresta pluviale più grande del mondo, svolge come sai un ruolo decisivo nel catturare l'anidride carbonica, e dunque nel contrastare la crescita dell'effetto serra. Inoltre, permette di conservare la biodiversità di valore inestimabile al suo interno. Purtroppo, saprai anche che l'Amazzonia è costantemente minacciata da interessi economici che ne mettono a rischio la sopravvivenza.

In questi giorni, un nuovo attacco all'Amazzonia è in corso da parte del governo brasiliano, guidato da Jair Bolsonaro. Sto parlando di un nuovo progetto di legge presentato al Congresso del Paese sudamericano, in cui si intende stabilire che la regione del Mato Grosso non faccia parte della cosiddetta "Amazzonia Legale".

Quest'ultima comprende un'area costituita da nove regioni del Brasile: Mazonas, Pará, Roraima, Rondônia, Acre, Mato Grosso, Amapá, Tocantins e Maranhão. Sottoposta sin dal 1953 a particolari vincoli di tutela paesaggistica, fu ideata per coordinare lo sviluppo economico e la difesa della Foresta Amazzonica. Al suo interno sono compresi anche il 20% delle praterie del Cerrado, una delle più importanti savane al mondo, e una piccola parte della regione del Pantanal.

Un favore alle lobby dell'agro-business

La proposta è inanzitutto un controsenso, al limite dell'assurdo geografico, se si pensa che l'Amazzonia comprende circa metà del territorio del Mato Grosso. Ma la logica del provvedimento c'è, ed è ovviamente di carattere economico. Se approvata, porterebbe infatti a minori obblighi per gli agricoltori in merito alla deforestazione, dato che non dovrebbero più provvedere al ripristino delle aree degradate dalle attività agricole o estrattive.

Attualmente, nella regione dell'Amazzonia Legale, è infatti presente l'obbligo di conservare non meno dell'80% dell'ecosistema amazzonico in ogni proprietà privata. Idem nelle zone del Cerrado, dove però il limite è al 35%. Con questo progetto di legge si stabilirebbe un abbassamento al 20% della soglia per entrambi.

Si tratta, in ultima istanza, di un enorme regalo per il mondo dell'agri-business, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali in programma il prossimo ottobre. Secondo alcune stime, a rischio ci sarebbero circa 10 milioni di ettari di terreno, un'area paragonabile alla Corea del Sud.

Il rischio emulazione

In sintesi, si cambierebbe la definizione di Amazzonia per continuare a sfruttarne le risorse. Con il rischio che altre regioni possano proporre provvedimenti simili, per un potenziale danno enorme alla tenuta della foresta per come la conosciamo.

Insomma, sull'attacco alla Foresta Amazzonica il presidente brasiliano Bolsonaro sembra voler puntare molto della sua campagna elettorale, cercando il sostegno dei potentissimi grandi gruppi dell'agro-business del Paese. Nei suoi primi quattro anni di governo, il livello di deforestazione ha raggiunto picchi mai visti in precedenza. Se vincesse le prossime elezioni, a perdere potrebbe essere il pianeta intero.