Torna la stagione dei cicloni tropicali e il Mozambico è il primo Paese a subirne le conseguenze. Dal 4 marzo scorso una tempesta tropicale rinominata Filipo ha colpito il Paese danneggiando l'intera rete elettrica, provocando 4 morti e tre feriti per il momento. Il suo raggio d'azione è grande quanto il Piemonte e la Lombardia, oltre 60mila km quadrati di area è alle prese con 400mm di acqua precipitati e raffiche di vento da oltre 120km/h.
L’Istituto mozambicano per la gestione e la riduzione del rischio di disastri (INGD) ha informato che in 100mila sono rimasti al buio, senza energia elettrica e inoltre ha calcolato che oltre 500.000 persone rischiano essere colpite da inondazioni entro sabato 16 marzo.
Il Mozambico così diventa uno dei Paesi più colpiti, negli ultimi 5 anni, dagli eventi estremi che ricordiamo essere causati dal riscaldamento globale e quindi dall‘aumento delle temperature. Nel 2019 la tempesta Idal ha provocato mille morti, nel 2021 l'Eloisa 250mila e nel 2023 la tempesta Freddy ha fatto perdere la vita 400 persone.
Adesso la tempesta Filipo ha attraversato circa 500km di terraferma del Madagascar e nel tragitto percorso ha provocato ingenti danni anche a tutto il settore agricolo che da un anno è sotto forte stress prima proprio per la distruzione generata da un altro evento estremo, poi per i lunghi mesi di siccità e adesso nuovamente per un altro evento climatico.
La sua forza attualmente, stando agli ultimi aggiornamenti di ieri 13 marzo 2024, è in aumento ed infatti da tempesta tropicale si evolverà in ciclone tropicale con la forza equivalente alla categoria 1 degli uragani e si sposterà in mare aperto nelle calde acque dell'Oceano Indiano.