Contro il destino, o la genetica, oggi non possiamo ancora fare molto. Se i nostri geni sono predisposti per sviluppare una determinata patologia la strada purtroppo sappiamo dove porterà.
Prendi il caso del diabete di tipo 2. Forma più diffusa di diabete, responsabile più o meno del 90% dei casi totali e tipico dell’età adulta e tardiva, questa patologia può essere favorita ad alcuni fattori esterni come l’ambiente, il sovrappeso o l’obesità ma è caratterizzata anche da un’origine di natura genetica.
Negli anni, infatti, sono state individuate oltre 150 variazioni nella sequenza del DNA connesse a un aumento delle possibilità di sviluppare questa forma di diabete.
Ci sono però abitudini e comportamenti che possono aiutare a ridurre il rischio. Essere attivi fisicamente, con esercizi di intensità da moderata a vigorosa come una camminata veloce, la corsa, il ciclismo, è una di queste.
Secondo una ricerca dell’Università di Sydeny, in Australia, e pubblicata dal British Journal of Sports Medicine l’attività fisica aiuterebbe a ridurre il rischio di diabete di tipo 2 anche nelle persone con un alto rischio genetico.
I risultati arrivano da uno su quasi 60mila pazienti inseriti nell’UK Biobank, un database biomedico con le informazioni genetiche, sullo stile di vita e sulla salute (fornite in forma anonima) da mezzo milione di britannici.
I partecipanti presi in considerazione all’inizio dello studio indossavano tutti quanti un accelerometro al polso che ne ha monitorato la salute e lo stile di vita per sette anni.
I risultati hanno dimostrato che più di un’ora al giorno di attività fisica di intensità da moderata a vigorosa era associata a un rischio inferiore del 74% di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a quei partecipanti sedentari: che facevano, cioè, meno di 5 minuti di attività fisica quotidiani.
Non solo. I partecipanti con un alto rischio genetico e che erano nella categoria più fisicamente attiva avevano, in realtà un rischio inferiore di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a quelli con un basso rischio genetico ma nella categoria meno attiva.
Questa, secondo i ricercatori australiani, è la prova di quanto l’esercizio fisico sia decisamente importante nella prevenzione delle malattie croniche come il diabete.
Fonte | "Accelerometer-measured intensity-specific physical activity, genetic risk and incident type 2 diabetes: a prospective cohort study" pubblicata il 5 giugno 2023 sulla rivista British Journal of Sports Medicine