Quanti tipi di diabete esistono? Impariamo a conoscerli

Consocerai sicuramente il diabete, ma quello che potresti non sapere è che ne esistono di diverse tipologie. Al di là del diabete mellito di tipo 1 e 2, vediamo le altre varianti più diffuse.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Valentina Danesi 22 Novembre 2022
* ultima modifica il 01/12/2022

Il diabete è una patologia in cui il glucosio, ossia lo zucchero che hai nel sangue, risulta in eccesso perché il tuo pancreas non riesce a produrre una quantità sufficiente di insulina, quell'ormone necessario per scomporre lo zucchero. È importante specificare che non si tratta di una patologia infettiva, ma è dovuta a una predisposizione familiare e a uno stile di vita che ne può aumentare il rischio. Le cause, in realtà, variano anche in base alla tipologia specifia che hai sviluppato. Vediamo insieme quante ne esistono.

Il diabete di tipo 1

Il diabete mellito di tipo 1 è una patologia cronica, autoimmune, causata da un’alterazione del sistema immunitario che va a distruggere le cellule che riconosce come estranee. Nel caso del diabete tipo 1, vengono distrutte le cellule del pancreas che producono insulina (le cellule beta). Il diabete di tipo 1 rappresenta circa il 10% dei casi ed è noto anche come diabete giovanile o insulino-dipendente, per distinguerlo dal tipo 2 (detto anche dell’adulto), proprio perché di solito si manifesta quando sei giovane e l’unica terapia è l’insulina.

Il diabete di tipo 2

Il diabete mellito di tipo 2 è il più diffuso e rappresenta più o meno il 90% dei casi totali. Si manifesta di solito in età adulta e tardiva. Il problema è la produzione di insulina che inizia a calare fino a diventare insufficiente o a mancare del tutto. Le cause sono soprattutto fattori ereditari e ambientali. Esisono inoltre alcuni fattori di rischio:

  •  Obesità (BMI maggiore o uguale a 30 kg/m2 per il DM2)
  • Inattività fisica
  • Ipertensione (PAS maggiore o uguale a 140 mmHg e\o PAD maggiore o uguale a 90mmHg)
  • Colesterolo HDL (minore o uguale a 35 mg/dl)
  • Trigliceridi (maggiori o uguali a 250 mg/dl).

Il diabete di tipo 2, a differenza della prima forma, non richiede necessariamente l'insulina, ma esistono altre terapie sostitutive che il medico potrebbe valutare. Inoltre, buoni fattori di prevenzione sono la dieta corretta e l'attività fisica. Per questo motivo, viene chiamato anche non insulino dipendente.

Il diabete gestazionale

Parliamo di diabete gestazionale quando la glicemia, ossia il livello di zuccheri nel sangue a digiuno o dopo i pasti, aumenta e questo “deficit” lo si osserva per la prima volta in gravidanza, nella maggioranza dei casi durante il secondo trimestre.

Dobbiamo specificare che spesso il problema sparisce con il termine della gestazione, tuttavia è un problema a cui prestare attenzione perché potrebbe avere conseguenze anche sullo sviluppo del bambino. Purtroppo non è facile diagnosticarlo perché spessò non dà sintomi. Il metodo più adatto è l'esame della curva glicemica.

Il diabete gestazionale è causato dalla combinazione di due fattori:

  • un’insufficiente produzione di insulina (l’ormone che abbassa i livelli di glucosio nel sangue) da parte delle cellule beta del pancreas endocrino
  • un aumento della resistenza dei tessuti periferici (muscolo e fegato) all’azione dell’insulina.

Ma chi può soffrine? Tutte le donne possono sviluppare diabete gestazionale durante la gravidanza, ma ci sono donne più a rischio a rispetto ad altre:

  • in sovrappeso o obese prima della gravidanza
  • di età superiore ai 25 anni
  • con familiarità di primo o secondo grado per diabete di tipo 2
  • che sono aumentate di peso in maniera eccessiva durante la prima parte della gravidanza
  • che hanno avuto un diabete gestazionale in una precedente gravidanza e/o hanno partorito bimbi di peso superiore ai 4 chili
  • che hanno avuto ripetuti aborti
  • che hanno fatto ricorso a tecniche di riproduzione assistita
  • che stanno portando avandi una gravidanza multipla (gemellare o di più di due bimbi).

In una donna con diabete gestazionale servono livelli più bassi di glicemia, considerati ottimali in persone con diabete al di fuori della gravidanza. Questi sono:

  • a digiuno o prima di pranzo e prima di cena: meno di 95 mg/dl
  • due ore dopo colazione, pranzo o cena: meno di 120 mg/dl.

Nella maggiorate dei casi è sufficiente seguire una dieta sana e bilanciata per riportare i valori alla normalità e solo in alcine situazioni sarà necessario ricorre alla terapia insulinica.

Il diabete monogenico

Questa forma è causata da mutazioni genetiche che alterano la secrezione e l'azione dell’insulina. Il diabete infantile causato da mutazioni genetiche è una forma meno conosciuta che costituisce tuttavia la seconda causa di diabete (superiore al > 6%) tra i bambini. Non è associato a una forma autoimmune, anzi è proprio l'assenza di autoanticorpi che porta il medico a ipotizzare la presenza di questa patologia.

Ecco le caratteristiche di questa patologia:

  • Assenza di autoanticorpi del diabete tipo 1
  • Familiarità diretta
  • Comparsa del diabete nei primi sei mesi di vita (diabete neonatale)
  • Diabete che si associa a difetti in altri organi o apparati (diabete sindromico)
  • Diabete mitocondriale o "maternale".

Tra le varie forme di diabete monogenico, la più diffusa è il MODY (maturity-onset diabetes of the young), di cui ne esistono diversi sottotipi. L’indagine genetica è fondamentale per avere una risposta certa. È importante sapere che: il sottotipo GCK/MODY 2 non ha bisogno di alcuna terapia farmacologica, il sottotipo HNF1A/MODY 3 e il sottotipo HNF4A/MODY 4 possono in moltissimi casi rispondere in maniera ottimale a farmaci antidiabetici orali della classe delle solfaniluree.

Il diabete secondario

Ci sono poi alcune patologie, per esempio quelle al pancreas, o alcuni farmaci che possono provocare lo sviluppo di diabete anche soggetti che non lo avevano e non risultavano predisposti. Si parla in questo casi di diabete secondario. Tra i farmaci che, se assunti per lungo tempo, possono avere questo effetto collaterale troviamo: 

  • Corticosteroidi
  • Anti-psicotici
  • Inibitori della proteasi e della transcrittasi inversa
  • Diuretici tiazidici e beta bloccanti.

Fonti|Diabetes Research Institute, Ospedale Bambino Gesù , Sid

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.