Lo stop al numero chiuso a Medicina si avvicina: quando potrebbe entrare in vigore e come funzionerebbe l’accesso all’Università

Il Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato ha adottato il testo base per eliminare il numero chiuso a Medicina. L’idea è quella di consentire l’iscrizione a tutti gli studenti senza alcuna limitazione: per poter accedere al secondo semestre servirà però aver superato tutti gli esami previsti nei primi sei mesi. Se sembra trovare consenso a livello politico, la proposta non piace a sindacati e associazioni di categoria.
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Kevin Ben Alì Zinati 24 Aprile 2024
* ultima modifica il 24/04/2024

Niente più numero chiuso a Medicina. Il sogno di alcuni e l’incubo di molti oggi sembra un po’ più vicino.

Il Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato ha infatti adottato – praticamente all'unanimità – il testo base per aprire a tutti le iscrizioni alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria senza più alcuna limitazione.

Ad oggi siamo al primo passo di una maratona che prevede ancora diversi passaggi, come l’adozione da parte del ministero della Salute e di quello dell’Istruzione ma la strada sembra tracciata e la meta in vista.

Lo ha annunciato lo stesso presidente della Commissione, Roberto Marti (Lega), spiegando la propria soddisfazione “per un lavoro intenso che ha trovato la massima convergenza di tutte le forze politiche” grazie al quale, ha scritto sul proprio profilo Facebook, “l’odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più”.

Secondo Marti, questa rivoluzione darà ai ragazzi la possibilità di iniziare un percorso che permetterà loro “di avere tempo e modo per orientarsi nel mondo universitario, che costituisce per ognuno una grande novità. Gli studenti avranno modo di verificare anche la propria vocazione e di dimostrare le competenze acquisite con lo studio delle discipline di base di questi corsi di laurea”.

Come funzionerà

Secondo quanto trapela dalle bozze del testo, l’idea è quella di eliminare di fatto il numero chiuso per l’iscrizione alla facoltà di Medicina.

In sostanza, gli studenti potranno iscriversi liberamente e accedere così al primo semestre del corso. Per poter passare al semestre successivo, però, servirà aver superato tuti gli esami previsti dal percorso di studi, che spetterà al Governo decidere.

Chi non dovesse riuscirci non potrà continuare Medicina, ma si vedrà riconosciuti i crediti ottenuti nei primi sei mesi, che torneranno utili per un eventuale corso di studi differente.

Il numero chiuso verrebbe dunque tolto in fase d’ingresso ma una scrematura resterebbe comunque, seppur in una fase successiva.

Come riporta Ansa, la riforma dovrebbe entrare in vigore dal 2025-2026 e resterebbero confermate le due sessioni di test previste per maggio e luglio prossimi ed entrambe accessibili a tutti i candidati.

Le reazioni

Il testo ha ricevuto il sostegno di quasi tutte le forze politiche, specialmente quello della Lega certificato dalle parole scritte su X dal vicepremier Matteo Salvini e da quelle rilasciare da Governatore del Veneto Luca Zaia: “Era ora: i grandi chirurghi e i medici si selezionano durante l'iter degli studi e poi si confrontano in sala operatoria e in corsia. Non certo con un assurdo sbarramento iniziale con test a crocette”.

Se la proposta appena approvata ha goduto della “massima convergenza di tutte le forze politiche” come ha scritto il presidente della Commissione, non ha trovato quello dei medici e dei professionisti della sanità.

All’Ansa, infatti, il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri Filippo Anelli non ha usato mezzi termini.

“Siamo nettamente contrari, e questa non è assolutamente una norma di buon senso. Eliminare il numero chiuso a Medicina – ha continuato Anelli – significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati”.

Dura presa di posizione anche da parte di Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, che già nel 2023 si era schierato contro lo stop al numero chiuso a Medicina: “Lo stop al numero programmato a Medicina dimostra ancora una volta che la cecità politica si sta ormai cronicizzando. Abolire il numero programmato è una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di visione futura o peggio di una visione futura che porterà a una nuova pletora medica che favorirà manodopera privata a basso costo. Tutto questo in netto contrasto con le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Salute sulla difesa del SSN”.

Fonti |

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