Franco Di Mare ha un mesotelioma: quali sono le aspettative di vita con questo tumore

Il giornalista inviato della Rai Franco Di Mare ha spiegato a Fabio Fazio a Che Tempo che Fa di soffrire di un mesotelioma, un tumore che colpisce la membrana interna degli organi. Secondo i dati di Fondazione Airc, le aspettative di vita non sono favorevoli se la diagnosi avviene a uno stadio già avanzato.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Evelyn Novello 29 Aprile 2024
* ultima modifica il 29/04/2024

Il giornalista Franco Di Mare ha rivelato a Che tempo che fa di avere una forma di mesotelioma, un tumore molto aggressivo che colpisce le cellule del mesotelio, le membrane che rivestono la parte interna degli organi.

Nel corso della puntata, Di Mare ha spiegato che questa sua malattia è legata alla respirazione prolungata di particelle di amianto. Con un tubicino al naso che gli ha permesso di respirare e di raccontare la sua storia, il giornalista ha confessato a Fabio Fazio: "ho avuto una vita bellissima. Le memorie che ho sono memorie piene di vita. Non voglio fossilizzarmi attorno all'idea di morte. Mi voglio legare all'idea che c'è la vita. Quello che mi dispiace tanto è scoprirlo solo adesso. Non è ancora tardi".

Di Mare sa che potrebbe avere il tempo contato, ma ha affermato di credere nei progressi della medicina, "la scienza va sempre avanti" ha detto. Al momento, per determinare l'aspettativa di vita occorre capire lo stadio in cui si trova il tumore. Per il mesotelioma vengono individuati quattro stadi a seconda dell'estensione del tumore, dell'eventuale coinvolgimento dei linfonodi e delle metastasi. Come accade per tutti i tipi di carcinoma, le probabilità di vincere la patologia sono più alte più è precoce lo stadio del tumore al momento della diagnosi.

Il mesotelioma viene riconosciuto nella maggior parte dei casi quando ha già superato gli stadi iniziali ed è ormai difficile da trattare, per questo possiamo considerarlo tra i tumori con prognosi peggiore. Come spiega Fondazione Airc, "a distanza di 5 anni dalla diagnosi sono ancora vivi solo l’8 per cento degli uomini e il 10 per cento delle donne".

Ma cosa colpisce esattamente questa patologia? Nel mesotelio possono svilupparsi diversi tumori, anche benigni, che in genere possono essere rimossi chirurgicamente. Il tumore maligno, invece, è più raro e colpisce prevalentemente gli uomini. Nel 90% dei casi, la patologia insorge a seguito di un'elevata esposizione all'amianto e, poiché occorrono decenni prima che si sviluppi, circa 40-50 anni, "ci si attende – continua Airc – che il numero di diagnosi continuerà a salire nei prossimi anni per raggiungere il picco tra la seconda e la terza decade degli anni Duemila".

Le persone più a rischio sono quelle che si sono esposte all'amianto ma anche i loro familiari, perché le fibre di questo materiale possono contaminare i vestiti e spostarsi quindi da un luogo all'altro. Altri fattori di rischio sono, invece, "l’esposizione alle radiazioni ionizzanti o al diossido di torio (utilizzato in passato come mezzo di contrasto per le immagini radiografiche) e la predisposizione familiare legata a mutazioni del gene BAP1continua Airc.

Tra le neoplasie conosciute, il mesotelioma è tra i più rari, per questo i centri specializzati nella sua cura sono pochi. In genere, per rimuoverlo, se si trova a uno stadio iniziale, può essere esportato chirurgicamente ma questa opportunità dipende dal sottotipo, dalla posizione, dalle dimensioni e dalle condizioni generali del paziente. Nella maggior parte dei casi, purtroppo, l'intervento ha un effetto solo palliativo, serve, cioè, a ridurre la gravità dei sintomi.

Fonte | Airc

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.