
Cosa ci dicono sempre i medici quando fa caldo e vogliamo praticare attività sportive? Questo sembra non valere per tutti però. Le condizioni in cui il russo Daniil Medvedev e il connazionale Andrey Rublev hanno giocato il loro quarto di finale dello US Open a Flushing Meadows (vinto poi in soli tre set dal Medvedev), erano ai limiti della decenza. Non siamo qui però per parlare di quello che è avvenuto a livello sportivo, bensì di quello che successivamente ha espressamente detto il tennista russo Medvedev.
"Un giocatore morirà e loro lo vedranno". A cosa si stava riferendo? Alle temperature che hanno logorato e stanno continuando a logorare tutti i tennisti presenti a New York. Ben 39 °C percepiti e 50% di umidità a settembre e in tutto questo non c'è niente di normale. E se non lo sai le partite di tennis possono superare anche le 5 ore di gioco.
Nel secondo e terzo set set, inoltre, sempre Medvedev si è rivolto all'arbitro, chiedendo assistenza medica. Una volta raggiunto in campo dal dottore, il 27enne moscovita si è portato la mano al petto toccando lo sterno, per spiegare i suoi problemi respiratori. Il medico a quel punto ha dato un inalatore a Medvedev.
Infine, quello che non ti aspetti. Dopo un altro scambio nel terzo set, Medvedev si ferma e non si rivolge all'arbitro, ma va verso le telecamere per lanciare un messaggio d'allarme a chi seguiva la partita da casa. "Un giocatore morirà e loro lo vedranno". E per "loro" voleva intendere gli organizzatori. Ora, una soluzione c'era e ci sarà, se dovesse capitare nuovamente, ovvero quella di poter chiudere il tetto dello stadio da gioco, però ha colpito molto quello che ha detto il tennista russo, perchè rientra in tutti quei messaggi che indirettamente riportano l'attenzione sul problema principale di questo caldo, ovvero il cambiamento climatico. Perchè al 7 di settembre del 2023 ci sono 39 gradi percepiti e il 50% di umidità a New York?
Pensa che l'estate proprio a New York è cominciata relativamente presto. Ad aprile il termometro faceva registrare già temperature da 32-34 gradi. Il caldo poi si è diffuso in tutta l'America e questo sta provocando molti ricoveri e decessi. A luglio, un gruppo di stati occidentali, tra cui Arizona, California e Nevada, ha registrato un tasso di ricoveri legati al caldo del 51% superiore alla media osservata dal 2018, mentre gli stati meridionali, tra cui Texas e Louisiana, hanno registrato un picco del 37%. L'ultimo dato che si è registrato e preoccupa non poco riguarda invece il mese di giugno. Si tratta del giugno più caldo mai registrato negli Stati Uniti dal 1850.