Il tetano è una patologia che viene trasmessa attraverso la contaminazione di ferite, penetranti o lacero-contuse, da parte delle spore di un microrganismo che prende il nome di Clostridium Tetani. Queste spore possiamo trovarle nei terreni su cui pascolano equini e ovini perché questo batterio è un commensale del tratto gastrointestinale di questi animali che lo eliminano con le feci. Il Clostridium tetani è un batterio anaerobio obbligato, cioè per sopravvivere ha bisogno che non ci sia ossigeno. Questo è il motivo per cui se ci si ferisce e non si disinfetta bene la ferita si corre il rischio di contrarre il tetano.
Le ferite a rischio tetano sono quelle che non vengono lavate e disinfettate e che si creano su terreni contaminati. Essendo spore, si apriranno laddove trovino un ambiente favorevole, quindi una ferita che si chiuderà inglobando la spora, togliendo ossigeno e permettendo la proliferazione della tossina.
Il vaccino è obbligatorio per tutti i nuovi nati, a cui viene effettuato un richiamo dopo 5 anni ed è consigliato sottoporsi a una dose di richiamo ogni 10 anni. Lo scopo è quello di prevenire l’insorgenza del tetano. Nel caso in cui ci si crei una ferita a rischio tetano ci si dovrà recare in ospedale, dove verrà effettuata la somministrazione d’immunoglobuline anti-tetaniche (anticorpi già formati) e in seguito verrà consigliato di sottoporsi al vaccino che creerà memoria immunologica.
L’unica controindicazione all’effettuazione del vaccino è la presentazione di una reazione allergica grave ad una dose precedentemente inoculata.
Gli effetti collaterali sono quelli di tutti i vaccini. Arrossamento, dolore e gonfiore nel sito d’inoculazione e febbre.
L’efficacia stimata è vicina al 100%. È raccomandato effettuare dosi di richiamo ogni 10 anni per conservare alto il titolo anticorpale cioè il numero di anticorpi.