Valanga in Alto Adige, 1 morto e 2 feriti gravi: quali strumenti ci permettono di conoscere in anticipo il rischio in montagna

Ieri tre scialpinisti tedeschi sono stati travolti da una valanga a Racines in Alto Adige, uno di loro ha perso la vita. Prima di avventurarsi in fuoripista, è bene ricordare di controllare attentamente il bollettino e di indossare il dispositivo ARTVA.
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Evelyn Novello 29 Febbraio 2024

A Racines di Dentro, in Alto Adige una valanga ha travolto ieri tre scialpinisti tedeschi. Uno ha perso la vita, i suoi due compagni sono stati estratti vivi dagli operatori dell'elisoccorso e si trovano ora, in gravi condizioni, all'ospedale di San Maurizio di Bolzano. Tutti i tre escursionisti avevano l'Arva, l'Apparecchio di Ricerca in Valanga, il dispositivo elettronico per la localizzazione di persone sotto la neve, e sono stati velocemente individuati e recuperati. Dopo le precipitazioni degli scorsi giorni, gli esperti raccomandano attenzione per il distacco di altre probabili valanghe. Altri due eventi sono stati segnalati ieri in Trentino e uno in provincia di Belluno.

Con il rialzo delle temperature, il distacco di valanghe sarà un fenomeno sempre meno raro, ma un modo per provare a prevederli c'è ed è il bollettino giornaliero che puoi trovare al sito Aineva.it (Associazione Interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti alla neve e alle valanghe) che evidenza il grado di pericolo delle zone montuose del nostro Paese. Per oggi giovedì 29 febbraio, ad esempio, il rischio di valanghe nel sud-ovest del Piemonte, nelle Valli del Monregalese, Valli Gesso e Vermenagna, e Valle Stura, è di grado 4, quindi forte. Lo stesso discorso vale per tutto l'arco alpino a ovest nelle Valli Germanasca e Pellice, Alpi Graie, Valli Maira e Grana, Alpi Graie di confine, Valli Varaita e Po, Valli Susa e Chisone, Alte Valli Susa e Chisone.

Nonostante le previsioni, esiste sempre un rischio di valanghe o distacco di neve ogni volta che si esce dalle piste segnalate, anche molto tempo dopo l’ultima nevicata. Come ricorda la Protezione Civile, "la prevenzione nel caso di rischio valanghe consiste innanzitutto nel conoscere quali sono le aree dove i fenomeni si verificano. Le valanghe, infatti, si hanno quasi sempre negli stessi luoghi: aree di alta montagna con terreni rocciosi nudi, tra i 2.000 e i 3.000 metri prive per lo più di copertura vegetale. È importante evitare le aree a rischio nei periodi in cui si prevedono i distacchi, frequenti all’inizio della primavera quando l’innalzamento delle temperature può essere tale da provocare lo scioglimento repentino delle masse nevose".

È opportuno anche sottolineare le differenze tra sci fuoripista e scialpinismo:

  • Nel fuori pista, la maggior parte dei pendii sono spesso percorsi da più sciatori che contribuiscono ad assestare i diversi strati di neve. Dopo abbondanti nevicate in alcune località gli addetti provvedono anche a far staccare artificialmente le valanghe nei punti maggiormente pericolosi;
  • Nello scialpinismo, spesso, salendo con le pelli di foca che ci si espone maggiormente al rischio di valanghe, in particolare quando si devono effettuare delle lunghe diagonali. I pendii raramente frequentati, l’ora piuttosto avanzata della discesa e la tecnica approssimativa di alcuni sci-alpinisti contribuiscono ad aumentare i rischi accidentali e naturali.

Uno strumento che ti può salvare, in ogni caso, è l'apparecchio di ricerca in valanga (comunemente noto come ARVA o ARTVA, "Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga"), un dispositivo simile a una ricetrasmittente di segnale a corto raggio obbligatorio in Italia per chi pratica escursioni fuori pista. Ha le dimensioni di uno smartphone o poco più grande e deve essere indossata dall’utente in modo da posizionarlo il più vicino possibile al corpo, quindi sotto gli indumenti termici.

L'apparecchiatura è attivabile in modalità trasmissione e in modalità ricezione (o ricerca) e, in caso di valanga o travolgimento da banchi di neve, inizia ad emettere un segnale radio, così che la persona possa essere rintracciata e salvata nel più breve tempo possibile.

Fonti | Protezione Civile, Guide Dolomiti, AINEVA