Vanuatu dichiara l’emergenza climatica: l’innalzamento del livello del mare e la crisi ambientale minacciano l’arcipelago

L’arcipelago del Pacifico ha predisposto un piano da 1.2 miliardi per contrastare gli eventi climatici estremi, che prevede finanziamenti da parte di altri Paesi. “Siamo già in pericolo”, ha dichiarato il primo ministro. Negli ultimi anni sono sempre più frequenti eventi come cicloni e siccità.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Martina Alfieri 1 Giugno 2022

Molti Paesi affacciati sul Pacifico stanno già affrontando gli effetti della crisi ecologica. Tra di loro c’è Vanuatu, piccolo arcipelago da meno di 300.000 abitanti che ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza climatica. Il Paese, negli ultimi anni, è stato sempre più colpito da eventi climatici estremi – come cicloni e siccità – e rischia inoltre di essere sommerso a causa dell’innalzamento del livello del mare.

"La Terra è già troppo calda e insicura", avrebbe dichiarato al Parlamento di Port Vila, secondo diverse testate internazionali, il Primo ministro Bob Loughman. "Siamo già in pericolo ora, non solo in futuro".

Nella capitale, Port Vila, il Parlamento ha così votato all’unanimità la decisione di dichiarare lo stato di emergenza climatica, e il Governo ha predisposto un piano da 1.2 miliardi di dollari, che prevede finanziamenti da parte di altri Paesi per contenere i danni causati dalla crisi ambientale in atto.

La scelta, simbolica e indispensabile allo stesso tempo, di dichiarare l’emergenza climatica arriva proprio in un momento in cui l’arcipelago di Vanuatu è impegnato anche a livello internazionale per affrontare la crisi ecologica: il Paese sta infatti aspettando di ricevere un parere legale dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu rispetto alle conseguenze del surriscaldamento globale.

Il piccolo arcipelago del Pacifico ha la speranza che, sebbene nemmeno un parere legale della Corte internazionale sia vincolante, possa spingere i Paesi ad adottare una legislazione sovranazionale condivisa in grado di tutelare anche le generazioni future dalle conseguenze del surriscaldamento globale. Questa proposta sarà discussa il prossimo settembre dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Vanuatu è solo l’ennesimo dei piccoli stati che sono costretti a fare i conti con la crisi ecologica e l’innalzamento del livello del mare: nei mesi scorsi, ad esempio, era toccato a Tuvalu, arcipelago che rischia di essere sommerso, lanciare l’allarme e chiedere al resto del mondo di intervenire con azioni condivise.