Via libera all’installazione di fotovoltaico e solare termico sui tetti dei centri storici: un passo importante per la transizione energetica

Nel Dl Energia appena approvato alla Camera è previsto un deciso taglio alla burocrazia nell’ambito delle rinnovabili. Installare impianti fotovoltaici sui tetti dei centri storici diventerà procedura di manutenzione ordinaria, e non serviranno più atti autorizzativi particolari. Una misura importante, richiesta a gran voce da tempo dalle associazioni ambientaliste. Ne abbiamo parlato con Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana.
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Michele Mastandrea 15 Aprile 2022
Intervista a Fausto Ferruzza Presidente di Legambiente Toscana

Una delle novità più importanti contenute nel Dl Energia, appena approvato alla Camera, è la semplificazione delle procedure per installare impianti fotovoltaici e di solare termico sui tetti dei centri storici, nelle aree industriali e nelle aree agricole. Si tratta di una misura rilevante, perché permetterà la crescita della produzione distribuita di energia nel nostro Paese.

In merito ai tetti dei centri storici, potranno essere installati più rapidamente impianti tra i 50 e i 200Kw di potenza. Per farlo, devi sapere, non servirà più alcun atto autorizzativo particolare. La procedura diventa semplificata, essendo considerata da ora in avanti "atto di manutenzione ordinaria". Bisognerà semplicemente trovare un'impresa termo-idraulica disponibile per installare gli impianti e metterli in funzione.

Ovviamente, non si potranno installare con questa modalità accelerata impianti che ricadano in aree protette o sottoposte a tutela artistica, paesaggistica e culturale. L'installazione dei pannelli sarà inoltre possibile solo a patto che siano inseriti nelle coperture non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti di vista panoramici.

Un forte attacco alla burocrazia

Per Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, "si tratta di una decisione importante, anche se ora saranno da vedere il modo in cui i Comuni attueranno nella pratica le nuove disposizioni".  Viene dunque fortemente diminuito il potere in materia da parte delle Soprintendenze, che finora avevano bloccato per ragioni di tutela paesaggistica questo tipo di installazioni. Suscitando l'opposizione anche delle associazioni ambientaliste, attive da tempo nel chiedere la rimozione di una serie di vincoli burocratici.

Commentando il report ‘Scacco matto alle rinnovabili‘, a cura proprio di Legambiente, il presidente nazionale dell'associazione Stefano Ciafani si era per esempio rivolto al Ministro della Cultura Franceschini, invitandolo a "fissare regole chiare sulla semplificazione delle autorizzazioni del fotovoltaico integrato sui tetti nei centri storici". Altrimenti, proseguiva Ciafani, "le Soprintendenze continueranno a dire sempre no, a beneficio di chi vuole fare fotovoltaico a terra e nuove centrali a gas".

Verso l'autoproduzione diffusa

Ora invece il quadro cambia radicalmente. "Pensiamo solo agli edifici costruiti nelle città dagli anni Cinquanta in avanti, dopo i bombardamenti. Si tratta di tantissimi tetti di edifici non di valore storico, su cui si potranno installare impianti sia fotovoltaici che di solare termico. E dunque in grado di impattare sui consumi di luce e gas", spiega Ferruzza.

Non è possibile ancora avere delle stime precise dell'impatto di questo provvedimento, su cui servirà anche capire "come si muoveranno le singole Soprintendenze", prosegue Ferruzza. Ma senza dubbio, quanto avvenuto "è uno sblocco importante, anche perché la potenza degli impianti installabili è coerente, commisurata, in grado di coprire i consumi del singolo edificio sulla cui copertura viene installato", aggiunge il presidente di Legambiente Toscana.

Una svolta culturale

Per Ferruzza, si tratta di un passaggio importante anche dal punto di vista culturale. Questo perchè si va in direzione dell'autoproduzione e dell'autoconsumo di energia a livello diffuso, "qualcosa che dovrà passare da straordinario a ordinario il prima possibile, permettendo a ogni edificio di affrancarsi dalle fonti fossili. Questo fiocco di neve deve diventare una valanga".

Insomma, con questa decisione si va nella giusta direzione: quella dell'aumento della produzione diffusa di energia rinnovabile. Il Dl Energia sblocca poi anche i percorsi per l'installazione di pannelli : insieme al fotovoltaico diffuso, altri due importanti ambiti di intervento per riuscire nella necessaria transizione ecologica.