Vietata la vendita della carne di cani e gatti in Cina perché considerati animali domestici (e non più bestiame)

In Cina si cambia registro sulla vendita e il consumo della carne di cani e gatti. Il Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali ha pubblicato un elenco in cui non figurano più gli amati animali da compagnia.
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Alessandro Artuso 10 Aprile 2020

Una buona notizia ti farà esultare come un gol segnato dalla tua squadra del cuore. La carne di cani e gatti, animali di cui si ciba una parte della popolazione in Cina, è stata esclusa dal mercato. La decisione è giunta direttamente dal Ministero dell'Agricoltura e degli Affari Rurali della Repubblica Popolare Cinese che ha dato seguito a un altro provvedimento. A febbraio, infatti, era stato vietato il commercio e il consumo di animali selvatici per evitare altri problemi, vista l'attuale emergenza sanitaria.

I dati

L'associazione Humane Society International ha stimato che 10 milioni di cani vengono uccisi ogni anno in Cina e la loro carne viene poi mangiata. Migliaia di cuccioli vengono barbaramente uccisi durante la festa del cane di Yulin che si svolge il 21 giugno di ogni anno. I cosiddetti wet market, di cui ti avevo già parlato, sono delle macellerie a cielo aperto nelle quali tantissimi animali muoiono in condizioni igieniche inesistenti: è ora di dire basta a questa barbarie. Negli scorsi giorni la città di Shenzen era stata la prima ad opporsi al consumo e al commercio della carne di cani e gatti.

Le novità

Nel documento del Ministero dell'Agricoltura non compaiono cani, gatti e altri 31 animali poiché giudicati come animali da compagnia, e quindi non più bestiame, il cui solo scopo è guadagnare soldi con la vendita della loro carne. Tutte questo ovviamente nell'ottica di salvaguardia degli animali da compagnia, che mai come ora sono in grado di offrire tanto affetto, soprattutto a chi si trova solo.